In questo libro “La tua mente può tutto” di Italo Pentimalli, l’autore è molto bravo a spiegare meccanismi complessi che stanno alla base del nostro modo di pensare, con esempi ed esperimenti semplici.
Ci spiega come elaboriamo gli stimoli che arrivano dalla nostra realtà e come la interpretiamo in modo soggettivo.
Racconta una sua esperienza personale: un giorno di una torrida estate, disse ad un amico che finalmente stava dormendo bene, grazie all’acquisto di un condizionatore.
L’amico gli rispose che invece dormiva bene con il ventilatore. Italo non può credere alle sue orecchie, il rumore del motorino del ventilatore per lui è estremamente fastidioso.
L’amico, che è di origini latino americane, spiega che il ventilatore gli ricorda quando la mamma lo coccolava per farlo addormentare, in presenza di un ventilatore acceso che rinfrescava le estati calde del Sud America.
Costruiamo la nostra realtà partendo da un segnale esterno
Italo Pentimalli spiega che noi costruiamo la realtà partendo da un segnale esterno, in questo caso il rumore del ventilatore. Dopo che riceviamo il segnale, lo organizziamo in un modello che abbiamo al nostro interno e che dipende dalle nostre vecchie esperienze.
In questo caso per Italo il rumore del ventilatore era fastidioso, per l’amico era il ricordo di una coccola.
“Dopo che il nostro cervello ha elaborato l’esperienza, la proiettiamo nella realtà”.
L’autore intende dire che proiettiamo un film dentro di noi, che non sempre c’entra con lo stimolo che lo ha provocato.
“Un film che ti dice cosa è giusto o sbagliato a seconda del tuo modello”
Il valore dell’esperienza che stiamo vivendo quindi lo creiamo noi.
Se ci pensiamo possono venirci in mente un sacco di esempi sui nostri film mentali.
Personalmente ricordo che in una crociera il movimento delle onde mi faceva sentire cullata, mi aiutava ad addormentarmi, mentre per altri compagni di viaggio questo movimento del mare era fastidioso, provocava il cosiddetto “mal di mare”. La stessa esperienza per ognuno di noi aveva un valore differente.
Ricordiamoci questo concetto anche nelle discussioni con gli altri, pensiamo che il nostro punto di vista è sempre soggettivo, la realtà la leggiamo in base al nostro passato e ognuno di noi può leggere e vivere diversamente una stessa situazione, grazie al suo bagaglio di esperienze.
Essere consapevoli di questo meccanismo automatico di lettura della realtà, ci rende in grado di utilizzare il nostro potere per ridimensionare la sofferenza che proviamo in alcune situazioni che “riteniamo” negative.
Possiamo quindi essere in grado di trasformare le esperienze creandoci una realtà che per noi sia il più piacevole possibile e in questo ci aiuta anche l’avere coscienza di come essa sia filtrata dai nostri giudizi.
Alla prossima istantanea
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