Come possiamo essere felici se ci troviamo in situazioni che non ci soddisfano?
Spesso, parlando con i miei pazienti, mi rendo conto che molti di noi vivono con un’immagine d’immobilità sul proprio futuro, con l’idea che l’unica cosa che si può fare è avere pazienza e rimanere nella stessa situazione, anche se non è soddisfacente.
Questo perché abbiamo delle credenze molto radicate nella nostra mente, senza che ne siamo consapevoli. In studio vedo pazienti ricchi di risorse e capacità che, secondo me, avrebbero molte opportunità di cambiamento, di potersi mettere in gioco, però si vedono immobili, come se non fosse possibile modificare le situazioni in cui si trovano.
Sappiamo ormai che molte delle nostre credenze inconsce, le abbiamo ereditate in famiglia e nella cultura della società a cui apparteniamo, ed è come se non fossero modificabili, dato che ci arrivano “dall’alto”. In primo luogo è necessario diventare consapevoli che questi pensieri sono “credenze” e che nessuno ci obbliga a farli diventare la nostra realtà, se non la sentiamo giusta per noi.
Un esempio può essere quello del lavoro: noi italiani abbiamo la cultura del posto fisso per tutta la vita e cerchiamo a tutti i costi di mantenerlo anche se non ci soddisfa, mentre in molti altri paesi, quando non sono soddisfatti del loro lavoro, provano a cercare altro.
Delle convinzioni inconsce che possiamo avere ne parla anche Deepak Chopra:
“Ogni giorno le convinzioni che hai filtrano le tue esperienze. Questo accade silenziosamente, e forse puoi anche esserne inconsapevole.
Per tutta la vita, ciò in cui crediamo, colora come ci sentiamo con noi stessi e con gli altri, la carriera, lo stato sociale, come ci comportiamo in famiglia. Le convinzioni sono così potenti che possono farci vedere tutto chiaro come il giorno, o non farci vedere proprio niente.
Possono inspirare la più grande soddisfazione o condurci verso i più frustranti ostacoli. A fare la differenza non sono le convinzioni che scegli, ma quanto ne sei consapevole”.
La convinzione che se troviamo un lavoro dobbiamo tenercelo per tutta la vita, costi quel che costi, è probabilmente una credenza inconscia che abbiamo assorbito dalla famiglia o dalla società. Se ne diventiamo consapevoli, possiamo metterla in discussione e potremo scegliere se provare a cambiare una determinata situazione che non ci soddisfa.
“”Ci crederò quando lo vedrò”, può essere capovolto in “lo vedrò quando ci crederò”. Se credi nel tuo proprio merito, vedrai che questa convinzione ti aiuterà in molte occasioni. Se credi nella tua forza interiore, la vedrai ogni volta che ti troverai a fronteggiare una crisi.
Se credi nell’amore apparirà in luoghi dove altri non vedono affatto amore. Una volta che ti rendi conto che la tua vita è guidata dalle convinzioni, scopri una nuova prospettiva che ti mostra che più sono dinamiche le tue credenze, più è dinamica la tua vita”.
Su queste parole mi ritrovo particolarmente, in passato ho seguito delle mie convinzioni ferree, ma negli anni ho imparato ad metterle in discussione, anche perché la rigidità che utilizzavo nell’affrontare la vita non mi aiutava ad essere felice.
Affrontare la vita in modo dinamico mi aiuta a cambiare prospettiva tutte le volte che mi trovo in situazioni che da subito vivo male, ma in cui poi riesco a vedere dei vantaggi e questa mia nuova modalità mi permette di vivere più felice.
Probabilmente quelli che vivono intorno a me rimangono spiazzati e a volte mi rinfacciano che ora cambio spesso idea, ma cambiare idea è sinonimo di crescita. Faccio un esempio: se ora non mi piace più un giornalista che dieci anni fa seguivo, è perché io sono cambiata e se lui “predica” nella stessa maniera rigida, a me non piace più, perché nel mio percorso, sono riuscita a sciogliere alcune rigidità e alcune convinzioni.
Adesso faccio fatica, rispetto ad un tempo, a schierarmi. Mettere in discussione le mie convinzioni mi ha portata ad essere più comprensiva con le posizioni degli altri, anche se sono opposte alle mie.
Alla prossima istantanea