Sei consapevole che le tue emozioni influenzano come vedi e vivi la vita?
Noi viviamo una realtà soggettiva, che dipende dal nostro passato, dalle nostre credenze e anche dalle nostre emozioni. Spesso il pensare che ci sia una realtà oggettiva ci crea sofferenze, soprattutto all’interno delle nostre relazioni.
Dare per scontato che il nostro partner, amico o collega, veda la realtà nello nostro identico modo, crea delle incomprensioni e difficoltà nell’ascoltare veramente gli altri e noi stessi, perché il vissuto di ognuno di noi proviene da esperienze diverse e uniche.
Nel libro di Giuseppe Cloza, dal titolo “Lifefulness. La pienezza della vita attraverso il Buddismo”, troviamo un brano che ci spiega come, grazie alle neuroscienze, si è scoperto come le nostre emozioni filtrino la realtà che viviamo.
“Le neuroscienze ci spiegano oggi che le emozioni filtrano continuamente ciò che noi sperimentiamo come realtà: pur essendo dei fenomeni invisibili, quindi, hanno effetti visibili anche fuori.
Le emozioni determinano quali delle informazioni percepite dai nostri sensi arriveranno poi al cervello. Perciò influenzano la percezione e la successiva elaborazione delle informazioni.
Ad esempio le emozioni sbagliate impediscono di ascoltare. Non ascolti te stesso, non ascolti gli altri.
Così è impossibile dialogare, accogliere l’altro, accettare, accettarsi. E da qui nascono i conflitti, con sé e con gli altri, e le sofferenze”.
Costruiamo da soli la nostra gabbia
Osserva e a nota come il pensare che ci sia un solo modo di leggere la vita ci porti lontano dagli altri e ancor più da noi stessi, quando ignoriamo il nostro sentire più profondo, andando dietro solo a ciò che ci suggerisce la mente.
In questo modo, quello che avviene a lungo andare è che: “vediamo solo quello che il nostro stato d’animo ci consente di vedere: questo influenza i pensieri, che piano piano si stratificano e si consolidano, creando le convinzioni, le credenze.
Quella griglia, quel filtro attraverso il quale vediamo e interpretiamo la realtà.
E scegliamo cosa vedere, cosa ammettere e cosa no.
Perciò si dice che ognuno vede e sente solo ciò che vuol vedere e sentire. In pratica ci autoprogrammiamo a vedere e trovare sempre le stesse cose, ripetere le stesse esperienze”.
Il risultato è che ci ritroviamo a vedere in ogni situazione una sola possibilità, mentre in realtà ce ne sono molte di più a nostra disposizione.
Cerchiamo di non costruire con le nostre mani la nostra prigione, proviamo a valutare le nostre emozioni come facciamo con i nostri pensieri, non trattenendo nella nostra mente pensieri o emozioni che non ci sono utili.
Alla prossima istantanea