Hai presente quando vediamo una coppia e pensiamo che ci sia un matrimonio d’interesse? Guardandoli spesso ci diciamo: «uno se la spassa e l’altro si spacca la schiena». Ed è proprio così: se una persona ha l’indole della formica si accoppierà ad una cicala.
Questo non succede solamente in amore: ad esempio, anche nel mondo del lavoro si creano coppie di colleghi in cui uno lavora di più dell’altro.
La cicala e la formica
Ma pensaci: difficilmente una cicala si accompagna ad un’altra cicala, se no come sopravviverebbe? Il problema è che quando ci troviamo nella situazione della formica, pensiamo di essere noi nel giusto e ci arrabbiamo per l’ingiustizia che stiamo vivendo. Pensiamo a come modificare l’altro e così sprechiamo energie inutili perché l’altro noi non lo cambieremo mai. L’unico potere che possiamo usare è con noi stessi.
Allora ti puoi chiedere: «Ma a me piacerebbe essere un po’ cicala ed appoggiarmi io a qualcuno?». Questa semplice domanda ti può liberare. Nel momento in cui accogli e accetti di avere anche tu una parte approfittatrice, tutta l’irritazione per l’altro svanisce, perché capisci che l’altro ha imparato ad utilizzare quella modalità, ma anche tu, se avrai bisogno, in modo consapevole potrai farlo.
Soprattutto questa consapevolezza ti aiuterà a scegliere quando vuoi sacrificarti e quando non vuoi.
La teoria degli specchi
Quindi quello che ci libera non è “il sopprimere l’altro” – non mentire a volte lo vorresti! Lo so perché ci sono passata – ma il vedere perché io ho sempre bisogno di farmi riconoscere nel ruolo del più bravo. Questo della cicala e della formica è solo un esempio di specchio.
Quando parlo di “specchi” mi ispiro alla teoria dei Sette Specchi Esseni, divulgata da Gregg Braden. Gli antichi esseni identificarono, forse meglio di chiunque altro, il ruolo dei rapporti umani definendoli in sette categorie, corrispondenti ai vari tipi di rapporto che ciascun essere umano avrebbe sperimentato nel corso della propria vita di relazione.
Gli esseni hanno definito queste categorie “specchi“, ricordandoci che, in ogni momento della vita, la nostra realtà interiore ci viene rispecchiata dalle azioni, dalle scelte e dal linguaggio di coloro che ci circondano.
Questa teoria degli specchi ci può aiutare a conoscere meglio noi stessi e a migliorare le relazioni della nostra vita.
Gli Esseni avevano compreso che per vivere in consapevolezza e realizzare il controllo della propria realtà bisogna avere la consapevolezza che quello che viviamo fuori riflette il dentro.
Quindi le persone con le quali interagiamo sono dei maestri che ci insegnano qualcosa su noi stessi. Ad esempio ci può capitare di notare intorno a noi gente irata e frustrata, forse questi rappresentano il riflesso della nostra rabbia o della nostra frustrazione, lo specchio ci informa di cosa stiamo inviando fuori di noi, nel momento presente. Lo stesso vale per quando giudichiamo, quando qualcuno ci irrita per un preciso comportamento può rappresentare ciò che stiamo criticando in quel momento della nostra vita.
Conoscermi con la teoria degli specchi
Questo esercizio dello specchio mi ha aiutata moltissimo a fare esperienza di me, a conoscermi e ad imparare ad amare tutti miei aspetti. Soprattutto mi ha aiutata ad essere libera, perché vedendo i miei atteggiamenti ho potuto gestire alcune mie reazioni e quindi scegliere se perpetuare o meno dei comportamenti, in base a se stavo bene nelle situazioni e non in base a giudizi. Qual è la differenza?
Nel tempo ho imparato che non c’è un comportamento giusto: ovvero ognuno di noi si comporta in base alla propria consapevolezza di quel momento; più giudichiamo noi stessi in modo rigido più non sappiamo sentire cosa ci fa star bene e, di conseguenza, ci ritroviamo a ripetere dei copioni ripetitivi, come quello della formica o della vittima.
Alla prossima istantanea