“Se uno va dal medico e gli dice che sente una voce nella testa, questi presumibilmente gli consiglierà uno psichiatra. Il fatto è che, in modo molto simile, praticamente tutti noi sentiamo una voce, o più di una, nella testa, continuamente: si tratta del processo del pensiero, e tu hai il potere di interromperlo, anche se non lo sai”.
Comprendere queste parole, che ci dice Eckhart Tolle, può rappresentare per noi una grande liberazione. Di questo processo io mi resi conto una quindicina di anni fa, al termine della lettura di un bel libro che s’intitola “Il problema non è mio… è tuo” di Enrico Rolla. Mi resi conto che al di sotto dei miei pensieri quotidiani ogni tanto emergeva una voce che richiedeva amore, ed un’altra voce che le rispondeva di no. Non potete credere a come ci sia rimasta male.
La seconda domanda che mi feci fu: «Ma da quanto tempo va avanti questa mia persecuzione interna?». Mi resi conto che quella voce non era pertinente alla situazione che stavo vivendo. Osservandomi vidi che spesso rinvangavo situazioni passate o che mi preoccupavo per situazioni future. Per fortuna all’epoca andavo da una bravissima psicoterapeuta con cui potei parlarne. Da allora imparai ad osservare i miei pensieri interni. E’ importante ascoltare questa voce nella testa come se fossimo dei testimoni imparziali. Non dobbiamo esprimere giudizi o condanne per ciò che pensiamo, farlo significherebbe “far rientrare quella voce dalla porta di servizio”.
Come Osservare i miei pensieri
Nel libro “Il potere di Adesso: Una guida all’illuminazione spirituale” E. Tolle ci dice: «quando ascolti un pensiero, non solo sei consapevole di quel pensiero ma anche di te stesso in quanto testimone e osservatore. Subentra una nuova dimensione di consapevolezza.
Mentre ascolti il pensiero, avverti una presenza consapevole (il tuo sé profondo) come se fosse al di sotto o dietro di lei. Allora il pensiero perde il suo potere su di te e presto si acquieta, perché non stai più trasmettendo energia alla mente attraverso la tua identificazione con essa. Questo è l’inizio e la fine del pensiero involontario e compulsivo».
Nel tempo, capii che ogni volta che mi preoccupavo di aver sbagliato qualcosa, o che temevo di non saper affrontare una situazione lo facevo inutilmente. Nel senso che quello che io mi immaginavo non corrispondeva mai alla realtà. La realtà era sempre migliore di quello che mi aspettavo e quindi era meglio non stare molto in compagnia dei mie pensieri se non volevo soffrire.
Ma come si può fare a liberarsi dal potere della mente?
Essere presente e fare l’esperienza della vita. Guardare negli occhi i nostri cari e vivere le sensazioni che questi contatti ci danno, ad esempio.
I momenti più belli che io ricordo sono legati ad esperienze. La vista di panorami che mi hanno lasciato senza fiato, momenti di vicinanza con amici e parenti, insomma i colori della mia vita sono legati ad esperienze. Non ricordo, al contrario, i miei pensieri legati alle preoccupazioni o a giudizi. Pensaci anche tu, prenditi cinque minuti per vedere i momenti più intensi della tua vita a cosa sono legati.
L’unico momento che possiamo vivere intensamente è quello presente.
Alla prossima istantanea..