Nella scorsa istantanea abbiamo visto come imparare a notare le sincronicità nella nostra quotidianità, grazie alla capacità di diventare sempre più consapevoli.
In passato i miei pensieri erano così rumorosi e incalzanti, da non permettermi di riuscire a focalizzarmi sull’esperienza che stavo vivendo in quel determinato momento e prendevano il sopravvento.
In questo blog spesso ho scritto che la strada maestra per aumentare la consapevolezza è praticare costantemente la meditazione.
Deepak Chopra, nel suo ultimo libro “Meditazione totale” scrive:
“La trasformazione personale è frutto della meditazione. Il primo passo consiste nel realizzare che la consapevolezza è sempre presente in qualche forma.
Pensare, in sostanza giudicare, non è la vera natura della mente. La consapevolezza lo è.
Sullo sfondo di tutte le nostre azioni, il cuore batte incessantemente. Sullo sfondo di tutti i pensieri la consapevolezza osserva senza sosta.
Per millenni si è cercato di svelare i segreti della mente umana e ancora oggi non si è raggiunto un accordo nel definire che cosa siano la coscienza e la capacità di essere consapevoli di noi stessi e del mondo intorno a noi.
Non abbiamo alternativa se non quella di immergerci nella consapevolezza, che è il luogo dove comincia la meditazione. La meditazione è l’unica ricerca umana che indaga la mente quando non ha pensieri. Ogni altra ricerca in filosofia, in psicologia e in ogni altro ambito di studi, riguarda il pensiero”.
Per diventare psicoterapeuta ho studiato molto e sono stata a lungo in psicoterapia, grazie alla quale ho ottenuto grandi consapevolezze su me stessa, ma con la meditazione ho potuto acquisire uno strumento in più.
La meditazione mi ha permesso di fare l’esperienza, lasciando da parte il pensiero e il giudizio. Man mano che sono riuscita a rallentare i miei pensieri, sono riuscita a fare l’esperienza della consapevolezza.
La meditazione ci insegna a non reagire e ascoltare cosa si muove dentro di noi. Se, ad esempio, proviamo un disagio nel momento in cui siamo coinvolti in una discussione e riusciamo a non reagire, possiamo ascoltare questa sofferenza e comprendere a cosa corrisponde.
Una volta che abbiamo compreso che la nostra sofferenza proviene dal nostro mondo interiore e non dall’esterno, essa viene depotenziata e non ci farà più così male.
La pratica meditativa costante è quello strumento che ci aiuta a diventare sempre più consapevoli della nostra interiorità. E’ necessario avere pazienza all’inizio, perché i risultati non si percepiscono nell’immediato, ma con il tempo si potranno godere i grandi benefici.
Alla prossima istantanea.