Cosa provi quando giudichi qualcosa o qualcuno? Quotidianamente noi emettiamo e riceviamo una grande quantità di giudizi. Non ci limitiamo a dare un giudizio qualitativo, ma esprimiamo anche delle preferenze e quello che scartiamo non lo consideriamo adeguato a noi, alle nostre scelte.
Emettere giudizi, ad esempio nei confronti delle persone, ho capito che non mi fa stare bene. A volte mi è capitato di criticare qualcuno che conoscevo superficialmente, poi quando la conoscenza diventava più approfondita, mi sentivo in colpa per quei pensieri che avevo espresso in modo frettoloso e superficiale.
Il giudizio in sé non porta nulla di così soddisfacente nella nostra vita. Probabilmente lo facciamo per abitudine, perché siamo circondati da giudizi e da classifiche. Un bell’esempio è il Festival di Sanremo, il Festival della canzone italiana, il cui vincitore dovrebbe rappresentare il gusto di tutti noi, ma ovviamente non può essere così, tanto che il giorno dopo ci sono sempre polemiche e scontenti sul fatto che si sarebbe voluto un altro vincitore.
Questa abitudine di confrontare, purtroppo, non la esercitiamo solo con gli altri, ma in primis nei nostri confronti. Quante volte esprimiamo biasimo verso noi stessi, che non facciamo abbastanza bene ecc.. il più delle volte inconsapevolmente.
Sintonizziamoci sui nostri obiettivi
Questo autogiudizio negativo ci blocca, ci allontana dalla fiducia che potremmo avere in noi stessi, ci lascia senza alternative. Diverso è quando ci poniamo un obiettivo e giudichiamo se ci stiamo o meno impegnando verso quella meta.
Possiamo fare l’esempio di quando decidiamo di dimagrire e poi in un giorno mangiamo mezzo vasetto di crema di cioccolato. In questo caso posso rivolgere a me stesso una critica costruttiva, che mi aiuta ad accettare come ho agito: “oggi non sono riuscito a limitare i miei impulsi, ma domani cercherò di contenermi”.
In questa frase non c’è biasimo, mi accetto e con fiducia rinnovo l’impegno con me stesso, mi osservo e se mi allontano dall’obiettivo, al posto di giudicarmi aspramente, mi predispongo, grazie alla mia consapevolezza, a riprendere la strada che mi ero prefissato, incoraggiandomi e credendo nella riuscita. Questo metodo lo puoi utilizzare se sei nel qui e ora, vigile sulle tue scelte.
Invito tutti a sintonizzarci su come stiamo dopo aver giudicato noi stessi e gli altri, per la mia esperienza posso dire che non sono felice quando critico, anzi mi sento impotente.
La consapevolezza di questo ci porterà a criticare meno e ad avere molti più momenti di leggerezza. Criticare ci appesantisce e ci depriva di energie che potremmo utilizzare per avere momenti felici.
Alla prossima istantanea