Cos’è la “dimensione spirituale”?
La maggior parte di noi in genere la intende come un aspetto collegato alla religione, mentre in realtà essa è un’espressione del nostro sentire.
Se impariamo a stare nell’ascolto e fermare l’incalzare dei nostri pensieri, riusciamo ad accorgerci che siamo corpo, mente e spirito.
Possiamo ampliare la nostra dimensione spirituale, sostituendo la paura con la fiducia. Se la mente ci fa vedere il futuro in maniera pessimistica, possiamo modificare il pensiero verso la fiducia che la vita ci porterà ciò che sarà il meglio per noi.
La capacità di accettare gli accadimenti della vita, mi fa sentire più libera e in grado di esprimere me stessa, meno condizionata dai dettami della società.
Nel libro “L’avventura della guarigione” di Carl Simonton e Reid Henson, viene raccontata la storia di Reid, malato di leucemia, a cui erano stati dati due anni di vita e invece, grazie al metodo Simonton, è vissuto ancora per più di dieci anni, intraprendendo nel frattempo un cammino spirituale.
“Siamo mente e corpo e poi abbiamo un aspetto spirituale, il vocabolario definisce lo Spirito come Il principio della vita, specialmente negli esseri umani, come il nostro sentire, quella parte di noi che ci percepisce, che ci motiva.
Come è stato dimostrato con i nostri pazienti, la salute coinvolge il corpo, la mente e lo spirito, sebbene già la mente da sola sia sufficiente ad influenzare lo stato fisico, essa è molto più efficace quando è consapevole dello spirito.
Lo spirito ci dà delle risorse alle quali non possiamo attingere attraverso percorsi psicologici tradizionali. Ci apre porte di guarigione che superano largamente la comprensione attuale dei nostri limiti e noi possiamo imparare ad integrare questa forza nella nostra vita.”
Lo spirito è dentro ognuno di noi, ma non siamo abituati a considerarlo e nel libro viene sottolineata l’importanza della dimensione spirituale, sia nella guarigione, sia nell’accettazione della morte.
Prima che la mia mamma morisse, essendo in tempo di Covid, mi trattenevo dal prenderle le mani per non rischiare di contagiarla, anche se sentivo dentro di me il forte desiderio di farlo e la certezza che non l’avrei messa a rischio.
Il mio rammarico è di non aver seguito, in questo caso, il mio sentire e di essermi lasciata influenzare dalle raccomandazioni che continuamente ci sono state date per evitare di contagiare i nostri cari.
Il mio sentire era la dimensione spirituale in cui la fiducia prendeva il posto della paura e cercherò sempre più di seguirla per poter vivere pienamente la vita.
La paura limita, la fiducia ci rende liberi.
Alla prossima istantanea