Thich Nhat Hanh descrive che la psicologia buddhista identifica almeno due sezioni principali della nostra mente:
- la coscienza deposito
- la coscienza mentale
Le due stanze della coscienza
La coscienza deposito è la sezione inferiore, dove vengono conservati tutti semi dei pensieri e delle emozioni che abbiamo dentro. Ci sono semi di ogni genere: di amore, di fede, di perdono, di gioia, di ostilità, di odio, di discriminazione, di paura e cosi via. La giacenza deposito somiglia al seminterrato di una casa, mentre la sezione superiore della mente è simile al soggiorno. I semi sono conservati nel seminterrato e ogni qual volta uno di essi viene “innaffiato” sale e si manifesta a livello della coscienza mentale.
Se si tratta di un seme salubre come la consapevolezza o la compassione godiamo della sua compagnia. Quando però viene stimolato un seme non salutare quest’ultimo può prendere possesso del nostro soggiorno come un ospite sgradito. Ad esempio quando il seme della violenza o dell’odio giacciono silenziosi nella nostra coscienza deposito proviamo un senso di benessere.
Se però non sappiamo prenderci cura della nostra presenza mentale questi semi non resteranno sopiti ma potranno essere innaffiati e si manifesteranno. Ogni qualvolta vediamo manifestata una formazione mentale spiacevole, sollecitiamo il seme della consapevolezza, allo scopo di riconoscere, abbracciare e calmare la formazione mentale negativa, così che possiamo scrutare a fondo nella negatività per individuarne la fonte.
I semi da innaffiare e quelli da non far crescere
Thich Nhat Hanh dice che se da giovani abbiamo subito maltrattamenti, ogni volta che la nostra mente pensante riesamina quell’evento è come se stessimo sperimentando l’abuso da capo. Se non diventiamo consapevoli ci arrendiamo e saremo disponibili a subirlo ancora e ancora, infinite e diverse volte. Quello è ruminare il cibo tossico della nostra coscienza.
Con una “innaffiatura” selettiva diamo energia salubre ai nostri semi del seminterrato e a non innaffiamo mai i semi dell’odio.
Concludendo anche se il lavoro di consapevolezza che ti propongo è faticoso, vale la pena di farlo perché giorno dopo giorno sapremo leggere dentro di noi e sapremo scegliere le situazioni che ci faranno felici. Lentamente lasceremo andare dei copioni e ci riprenderemo il potere di cambiare le cose. Non rimanderemo più la nostra serenità: sapremo che dipende da noi e non dal contesto esterno.
Alla prossima istantanea…