Nel libro “Amare in consapevolezza”, Thich Nhat Hanh sottolinea l’importanza del rispetto e della fiducia nelle relazioni. L’autore scrive che, oltre ai 4 elementi del vero amore, che sono la gentilezza amorevole, la compassione, la gioia e l’equanimità, ce ne sono altri due: il rispetto e la fiducia.
Rispetto e fiducia
Questi elementi si possono già trovare nei quattro precedenti, ma è utile citarli per la loro importanza.
“Quando ami una persona devi avere fiducia in lei. L’amore senza fiducia non è amore. Ovviamente per cominciare devi avere fiducia e amore per te stesso. Fidati della tua natura innata che è buona e compassionevole”.
Spesso sento persone lamentarsi del fatto che qualcuno abbia tradito la loro fiducia. Sono molto risentite di questo e si stupiscono dell’atteggiamento tranquillo che ho invece io a questo proposito. Questo perché nel mio cammino di vita ho compreso che si tradisce perché non si ha fiducia in se stessi.
Nel momento in cui tu ami te stesso, eviti di procurati determinati stati emotivi, come il senso di colpa o la vergogna. Se le tue relazioni non ti soddisfano più come prima, cerchi di comprendere il perché, preferisci parlare con l’altro e chiarire, piuttosto che fare un’azione che può far soffrire entrambi. Non solo non vuoi tradire l’altro, ma non vuoi tradire te stesso.
Cerchi di non far vivere a te stesso situazioni ed emozioni dolorose, come potrebbe essere creare sofferenza all’altra persona. Chi si ama sa che vive felicemente solo coltivando pensieri ed emozioni positive.
Se sento malessere cerco di capire per quale motivo, così potrò trovare alternative e soluzioni. Le persone che tradiscono la nostra fiducia, spesso non lo fanno per farci soffrire, ma perché non sono in grado di prendersi cura di loro stessi.
Per superare la sofferenza del tradimento e i sentimenti di indignazione e rabbia che ne conseguono, potremo attingere alla nostra natura compassionevole. Capire che in quel momento quelle persone non sono consapevoli del loro sentire e possono fare dal male, ma prima di tutto lo fanno a loro stessi.
Con la consapevolezza che ho ora temo molto poco di ricevere del male dagli altri, so che molta della sofferenza dipende da come io vivrò la situazione.
Se riuscirò a stare nell’accettazione, soffrirò meno, nonostante l’evento inaspettato. Soffrirò perché devo elaborare la perdita affettiva, perché mi mancherà la persona con cui ho condiviso mesi o anni di vita, ma se starò nell’indignazione e nella non comprensione dell’altro, mi procurerò molta più sofferenza.
Alla prossima istantanea