Il nostro bambino interiore è sempre presente dentro di noi, purtroppo però, lo consideriamo poco o nulla.
Il nostro bambino interiore ha registrato tutto quello che ci è successo fin dall’infanzia ed essendo rimasto come congelato nel nostro periodo infantile, ha tuttora bisogno di supporto e conforto.
Spesso non riusciamo a farlo perché ci dimentichiamo di lui mentre diamo molte attenzioni, invece, alla nostra parte giudicante, interiorizzata anch’essa fin da quando eravamo bambini.
Crescendo abbiamo interiorizzato l’idea che se ci comportiamo bene siamo premiati e, al contrario, se facciamo male riceviamo punizioni.
In realtà in età adulta siamo più propensi a focalizzarci sulle cose che non riusciamo a fare a regola d’arte, piuttosto che valorizzarci quando le cose vanno bene, per cui vediamo sempre più spesso il “bicchiere mezzo vuoto”.
Proviamo a far caso osservando una nostra giornata: possiamo eseguire una lunga serie di cose fatte bene, che noi però diamo per scontate e dovute, ma se sbagliamo una cosa, anche poco importante, ci arrabbiamo con noi stessi e ci roviniamo la giornata.
Quindi per noi è più facile essere in contatto con quella voce di critica e di biasimo che abbiamo interiorizzato dai nostri genitori, rispetto alla voce che ci valorizza e ci ascolta.
Può esserci utile allora provare ad entrare in contatto con il nostro bambino interiore, provare ad ascoltare ciò di cui ha bisogno, sentire la tenerezza che ci suscita, dargli il supporto che avremmo voluto per noi quando eravamo bambini.
Attraverso la tenerezza che ci muove il nostro bambino interiore impariamo a venire incontro a noi stessi, ad accettare e perdonare quando le cose non riescono perfettamente, come “quando la ciambella non esce con il buco”.
Trasformiamo le parole di biasimo per noi stessi, visualizzando come il nostro bambino interiore semplicemente cerca di apprendere dalle esperienze che vive. Questo potrebbe essere un atteggiamento che ci può aiutare a superare la parte critica, che non ci aiuta a vivere felicemente.
Proviamo a visualizzare il nostro bambino interiore, magari prima di addormentarci, chiediamogli come sta, se si sente accolto e ben voluto o se durante la giornata appena trascorsa si è sentito trascurato.
In questo modo potremo vedere se ci maltrattiamo, se chiediamo troppo a noi stessi o se invece ci supportiamo.
Ricordiamoci che se non ci valorizziamo noi, non lo faranno mai gli altri e che quindi quando non ci sentiamo valorizzati dagli altri, dobbiamo andare a vedere quanta poca considerazione diamo a noi stessi.
Alla prossima istantanea