Oggi desidero parlare della parola DEVO.
Questa parola faceva parte della mia quotidianità finché non sono andata in psicoterapia. Naturalmente non mi rendevo conto di quanto spesso la usassi.
Faceva parte del mio modo di parlare corrente perché l’ho sentita spesso usare dagli adulti di riferimento durante la mia infanzia. La mia psicoterapeuta, dopo qualche seduta, accorgendosi di quanto la usassi, mi diede questo compito: cambiare la parola DEVO con la parola VOGLIO.
Inizialmente feci un po’ di resistenza, ribadendo che “io dovevo fare quelle cose”. Probabilmente questa modalità espressiva era legata all’idea che avevo di me stessa, che dovessi dire sempre di sì ed essere sempre disponibile. Per lo stesso motivo mi aveva già assegnato il compito di dire un NO al giorno.
Non mi accorgevo che quel DEVO mi costava molto. Se un’amica mi chiedeva un favore, le dicevo di sì perché usavo la parola DEVO, pensavo di doverla aiutare per non lasciarla in difficoltà, ma se la sostituivo con la parola VOGLIO, mi rendevo conto del costo che aveva per me quella determinata situazione.
Questo semplice compito mi ha aiutata a vedere quanto certe situazioni fossero dispendiose per me, perché toglievo tempo ed energie a me stessa, e quanto diventasse difficile dire di sì se usavo la parola VOGLIO.
Proviamo quindi a scambiare queste due parole, in modo tale da vedere quante cose scegliamo veramente nella nostra quotidianità e quante invece ci ritroviamo a fare solo perché pensiamo che gli altri se lo aspettino.
Usare la parola VOGLIO ci può aiutare inoltre a vedere se ci sono persone vicine a noi che tendono ad approfittare della nostra pazienza, della nostra disponibilità, perché a volte questo essere troppo disponibili toglie anche competenze agli altri.
Chi tende ad approfittare delle persone disponibili, magari non rendendosene neanche conto, si abitua ad essere agevolato e si ritroverà a mettersi in gioco di meno. Può sembrare protettivo nei confronti di queste persone essere disponibili, dire sempre di sì per compiacerle, ma le privi anche della possibilità di vedere che possono riuscirci da sole.
Stiamo attenti a non identificarci troppo con il ruolo della crocerossina, con chi deve sempre sacrificarsi, perché oltre ad esaurirci energeticamente e fisicamente, non favoriamo le potenzialità degli altri, che si sperimentano meno.
Alla prossima istantanea.