Dottoressa Roberta Liberalato, Psicologa

 

Sono Roberta Liberalato e faccio la psicoterapeuta da circa vent’anni e da altrettanti anni ho intrapreso un lavoro su me stessa, per avere una vita sempre più soddisfacente e felice. Sì, ho detto proprio “felice”, una parola che spesso abbiamo paura di pronunciare.

Quotidianamente mi ritrovo a godere di quelle che io definisco: “istantanee di felicità”, cioè vari momenti in cui mi sento in uno stato di grazia, non perché succeda qualcosa di eclatante, ma perché l’essere in quel posto (anche a casa), in quel momento confortevole, di serenità, con le persone che amo, mi colma di gioia. Quindi quello che mi permette di essere felice è l’essere presente nel qui e ora.

Grazie a varie letture, mi sono resa conto che per metà della mia vita ho vissuto rimandando la possibilità di essere felice, pensando che se fosse cambiata una certa situazione, allora sì che sarei stata contenta! Quindi non accettavo quello che succedeva nella mia vita, ma idealizzavo continuamente un’eventuale altra situazione, così come fin da bambina avevo visto fare, avendo sentito molte persone attorno a me lamentarsi continuamente.

Era il giudizio che creava in me un’aspettativa, che regolarmente non veniva attesa perché la realtà spesso è diversa da quello che pensiamo. La mia sofferenza, quindi, non era dovuta alla realtà, ma al giudizio e all’aspettativa.

Superare le categorizzazioni e i giudizi della nostra mente è possibile, in un cammino quotidiano di attenzione e sempre più consapevolezza dei nostri pensieri. Non voglio proporre un corso di psicologia spicciola, anzi vorrei farmi promotrice della psicoterapia come strumento fondamentale per imparare a conoscersi. Purtroppo, ci sono ancora molti pregiudizi e alcune persone, pur soffrendo, hanno difficoltà a rivolgersi ad uno psicoterapeuta adducendo di non “essere matti”. In realtà la psicoterapia funge da catalizzatore e quindi ci aiuta ad evolverci in minor tempo.

Un altro strumento molto utile per imparare ad osservarci è la meditazione, quest’ultima ci permette di avere una maggiore padronanza dei nostri pensieri, di poter decidere di non alimentare pensieri negativi e di essere presenti nel qui e ora. Meditare aumenta la nostra consapevolezza e quindi ci aiuta ad uscire dal dolore.

Eckhart Tolle a proposito ci dice: “La maggior parte del dolore umano è inutile. Si crea da sé fintanto che la mente inosservata governa la tua vita. Il dolore che crei in questo momento è sempre una forma di non accettazione, di resistenza inconscia a ciò che è. A livello del pensiero, si tratta di una forma di giudizio, mentre dal punto di vista emotivo, è una forma di negatività. L’intensità del dolore deriva dal grado di resistenza al presente, e questo, a sua volta, dipende da quanto ti identifichi con la mente. La mente cerca sempre di negare l’adesso e lo rifugge. In altre parole più ti identifichi con la mente, più soffri. Oppure più riesci ad accettare ciò che c’è nel qui e ora più sei libero dal dolore, dalla sofferenza e dalla mente egoica”.

Ho pensato di condividere le mie esperienze, le mie consapevolezze, il mio bagaglio di letture e riflessioni personali e gli strumenti che ho appreso, che mi hanno aiutata molto, attraverso i social, come hanno fatto altri prima di me. Mi piacerebbe propormi come un ponte, suggerire degli stimoli per iniziare a sfatare alcuni luoghi comuni come, ad esempio, che siano gli altri ad essere la fonte del nostro dolore, perdendoci così l’occasione di fare il nostro bene.

Alla prossima istantanea..

"Most people have no idea how good their body is designed to feel."

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