Oggi prendo spunto da un video, che in questo periodo sta girando su Facebook, per parlare della paura del giudizio. In questo video una professoressa vuole mostrare agli studenti come possiamo essere influenzati dal pensiero della maggioranza.
Il pensiero altrui ci condiziona?
L’insegnante mostra una cartellina verde, e chiede agli studenti di rispondere che è rossa quando farà la domanda: “di che colore è la cartellina?”. Lo studente ultimo arrivato, ignaro dell’esperimento della professoressa, quando tutti risponderanno che la cartellina è rossa, si adeguerà, andando contro le sue stesse percezioni.
Pur di essere considerato dal gruppo, per non scontrarsi con la maggioranza, per non essere “diverso”, dubita dei suoi stessi occhi. Questo esperimento ci evidenzia quanto per noi sia importante far parte del gruppo.
Guardando questo video mi è venuto da riflettere su questo tipo di paura, la paura di essere esclusi dal gruppo. Siamo pronti, a volte, a tradire noi stessi pur di appartenere ed essere considerati dal gruppo maggioritario.
Nel libro “Messaggi dai maestri”, Brian Weiss scrive:
“I muri che erigiamo intorno a noi stessi ogni volta che ci sentiamo emotivamente minacciati, sono barriere di paura. Temiamo di essere feriti, rifiutati, ostracizzati, temiamo la nostra vulnerabilità e ci separiamo dagli altri con un muro, in modo tale da non sentire, le nostre emozioni sono soppresse”.
Mi adeguo al gruppo tradendo il mio sentire o mi ritiro emotivamente, sempre per paura che gli altri non mi comprendano e accettino. “Qualche volta respingiamo persino la persona o le persone da cui ci sentiamo minacciati, prima ancora che loro ci rifiutino, le battiamo sul tempo”.
A volte, nelle relazioni, può succedere di pensare di non essere “all’altezza” della persona accanto a noi, che abbiamo idealizzato. “Questa forma di autodifesa è conosciuta come difesa di opposizione fobica. Sfortunatamente queste barriere ci danneggiano più di quanto possa fare qualsiasi altra persona, ci tagliano fuori, chiudono il nostro cuore, peggiorano la nostra condizione.
Quando siamo divisi da un muro, quando siamo separati dalle nostre emozioni e dai nostri sentimenti non riusciamo mai a raggiungere la fonte della nostra sofferenza, le paure e le vulnerabilità sottostanti. Non possiamo capire le vere radici dei nostri problemi, quindi non possiamo guarire, non possiamo essere interi”.
Nel momento in cui penso di non essere all’altezza di frequentare una persona o un gruppo e non faccio su me stessa un’analisi del perché provo questo senso di inferiorità, chiudo e non mi avvicino più a quella persona o a quel gruppo. A volte anche emettendo giudizi denigratori nei loro confronti.
Sarebbe invece importante capire sempre cosa temiamo, ad esempio un rifiuto. Quello che noi temiamo di ricevere dagli altri spesso è un giudizio che noi abbiamo di noi stessi.
Esercizio per conoscere le nostre paure inconsce
Weiss ci indica degli esercizi da fare: “Chiudete gli occhi e fate alcuni respiri profondi, lasciate che i vostri muri crollino, esaminate senza giudicare, criticare o sentirvi in colpa, ciò che sta a fondamento del muro.
Che cos’è la paura? Da cosa vi state proteggendo? Cosa potete fare per guarire questa paura? Come potete diventare di nuovo interi? Una volta che avrete capito veramente la vostra paura e le sue origini, questa si dissolverà, il vostro cuore si aprirà ancora una volta e tornerete a sperimentare la gioia.
Se la vostra mente è chiusa non potrete imparare nulla di nuovo, la rigidità mentale rifiuta qualunque cosa diversa o in conflitto con le vecchie convinzioni, che però possono essere false.
Chi mantiene la mente chiusa dimentica che l’esperienza è più forte della credenza. La paura è la forza che tiene chiuse le menti, mentre solo quelle aperte possono ricevere e sviluppare una nuova conoscenza”.
Grazie a questa consapevolezza, ora, quando provo il sentimento della paura, vado a vedere da cosa mi sento minacciata, logicamente sto parlando di minacce mentali.
Alla fine del processo scelgo di correre il rischio e vivere nell’esperienza piuttosto che vivere con la paura.
Le paure ci impediscono di fare esperienza di noi stessi e di relazionarci con gli altri.
Alla prossima istantanea.