Praticare il perdono migliora le relazioni che abbiamo con gli altri, ma anche con noi stessi.
L’amore per me stessa è cresciuto da quando ho imparato a comprendere i miei comportamenti di giudizio, di arroganza, di prepotenza e a perdonarmi.
Questi comportamenti posso metterli in atto tutt’ora, quando non sono vigile e la mia parte egoica prende il sopravvento, soprattutto se il mio Ego si sente minacciato, ma riesco a fermarmi in tempo prendendomi le mie responsabilità.
In passato pensavo che se reagivo così era perché ero stata provocata, quindi era colpa dell’altro.
Poi c’è stato il passaggio in cui, quando rispondevo malamente a qualcuno, mi sentivo poco degna e ora sono nella fase in cui se sono stata poco gentile, chiedo scusa a me stessa e agli altri, ma soprattutto a me stessa.
Ogni volta che non sono gentile, perdo un’occasione per essere amorevole, comprensiva, compassionevole e creo dolore a me, perché solo quando sono nell’amore sono felice.
Quando riusciamo ad essere comprensivi con noi stessi, lo siamo molto di più con gli altri e il perdono ci permette di superare le energie di rancore e di rabbia e di andare verso la felicità.
Comprendere la sofferenza dell’altro
Thich Nhat Hanh nel libro “Vedere in consapevolezza” ci parla del perdono:
“Quando riesci a vedere tutte le cause che hanno portato alle azioni di qualcun altro, il perdono nasce spontaneamente.
Non puoi forzarti a perdonare, solo quando capisci davvero le cause e le condizioni che hanno fatto agire qualcuno nel modo in cui ha agito, puoi provare compassione e perdonarlo. A quel punto il perdono e la rinuncia a punire, sorgono naturalmente.
Il perdono è frutto di consapevolezza e visione profonda. Avviene quando riusciamo davvero a vedere l’altro e comprendere la sua sofferenza. Quando capisci le difficoltà e le sofferenze altrui, puoi accettare e persino amare l’altro così com’è”.
Quest’ultima frase mi piace moltissimo, ma fino a qualche anno fa avevo ero condizionata da vari ideali a cui paragonavo chi volevo accanto a me, sceglievo le persone che avevano caratteristiche ben precise.
Senza accorgermene mi elevavo su un piedistallo a giudicare, non capendo che in realtà giudicavo me stessa.
Perdoniamo noi stessi per averci tradito
Alcuni miei pazienti si lamentano che il partner non si prende cura di loro, mentre loro si sacrificano per il partner.
Ma se nella relazione rinunciamo a qualcosa per far contento l’altro, dovremmo farlo con gioia, perché ci fa piacere, ma se lo facciamo andando contro noi stessi, se siamo sempre noi a rinunciare, non c’è equilibrio.
Allora ci arrabbiamo con il partner, ma in realtà proviamo rabbia verso noi stessi, perché non ci proteggiamo.
In questi frangenti, possiamo perdonarci per avere tradito noi stessi, per aver perso di vista il nostro benessere, perché concentrati sulle richieste che provenivano dagli altri.
Alla prossima istantanea