Oggi vi propongo una riflessione sulle coincidenze, leggendo un brano dal libro “Le coincidenze che cambiano la vita“ di Marco Cesati Cassin.
Questo scrittore, per un evento che è successo nella sua vita, ha iniziato a fare delle ricerche sulle coincidenze e ci racconta tanti eventi nei suoi libri.
Gli incontri che sembrano casuali
“Ogni persona incontrata può essere un punto di un enorme tela del ragno. Queste persone hanno un significato, uno scopo nella nostra vita. Non esiste l’incontro casuale, ognuno ci dà qualcosa e noi facciamo altrettanto con loro, inconsapevolmente.
Molte di queste persone vengono chiamate specchi, si trattengono nello scompartimento un momento, perché corrispondono a ciò che siamo in quel momento lì nella nostra vita. In loro ci vediamo inconsciamente e a volte detestiamo quello che vediamo.
Oppure li adoriamo, perché troviamo degli aspetti di noi che ci piacciono. L’esito di questi incontri è spesso conflittuale, per il fatto che rivediamo in questa persona degli aspetti caratteriali che non ci piacciono, ma che sono identici ai nostri.
Se siamo infastiditi è perché non siamo ancora in grado di vedere e perciò modificare il nostro carattere”.
Insomma non sappiamo sostenere gli aspetti di noi che ci fanno vivere meglio. “Nella maggior parte dei casi, allontaniamo la persona, perché non l’accettiamo” visto che non accettiamo una parte di noi.
La storia di Bairo
“Esistono dei destini incrociati di persone che all’apparenza non hanno nulla a che fare l’una con l’altra, solo il tempo, un giorno, rivelerà il loro profondo significato”.
L’autore ci racconta la storia di Bairo, un bambino nato nel 1975 in Macedonia, al confine con l’Albania.
Un giorno d’estate, quando aveva solo due anni, durante un pic nic con i propri genitori, Bairo riesce ad allontanarsi e si perde. I genitori sconvolti lo cercano per ore, fino a quando arriva un pescatore di nome Dumani con in braccio Bairo. Il pescatore racconta di aver sentito il bambino piangere, di averlo trovato e in seguito aver cercato i genitori.
Passano gli anni e nel 2004 Bairo si trova a Bolzano dove vive con la fidanzata. La coppia decide di recarsi in discoteca e, terminata la serata, all’uscita dal locale, trovano un ragazzo che sta molto male a causa dell’abuso di alcol.
Bairo cerca di rianimarlo salvandogli la vita. Una settimana dopo suona al campanello della sua casa un uomo anziano che, in lacrime, lo abbraccia, parlandogli nella sua stessa lingua: gli dice che non può credere che il bambino salvato da lui tanti anni prima in un bosco, oggi abbia salvato la vita a suo figlio.
Questa storia commovente ci descrive una coincidenza molto particolare, ma sempre di più nella mia vita noto che le coincidenze sembra mi mostrino la strada.
Ad esempio in questi vent’anni di lavoro mi è capitato spesso che arrivassero dei pazienti con problemi analoghi a quelli che stavo vivendo in quel momento.
Noi attiriamo le situazioni e le persone che, anche tramite la teoria degli specchi, ci possono aiutare a comprendere il significato degli eventi della nostra vita.
Alla prossima istantanea.