Nel libro “Le coincidenze” di Deepak Chopra possiamo leggere alcune considerazioni sulla sincronicità nel rapporto con i nostri animali:
«Lo scienziato Rupert Sheldrake ha condotto ricerche di grande interesse su una possibile comunicazione non-locale tra alcuni cani e i loro proprietari, spesso uniti da legami molto stretti. Con la registrazione di telecamere, Sheldrake ha documentato un gran numero di occasioni in cui gli animali sembravano prevedere il rientro dei loro amici umani.
Per un lasso di tempo che andava dai dieci minuti alle due ore prima dell’arrivo dei padroni, i cani si sedevano davanti alla porta ad aspettare. E questo avveniva anche quando il padrone rientrava ad un’ora insolita, a bordo di un’auto diversa dalla sua, o con abitudini differenti.
In un esperimento il padrone doveva uscire senza sapere dove sarebbe andato o quando sarebbe ritornato: tali decisioni venivano infatti prese dagli scienziati, e la destinazione del padrone gli veniva comunicata solo dopo che era già salito in macchina. In seguito, in momenti del tutto casuali, i ricercatori lo avvisavano infine che era giunto il momento di rientrare a casa.
Veniva presa nota dell’orario esatto, e si effettuava in seguito un confronto con le azioni del cane, registrate su nastro. Quando il padrone si dirigeva verso casa, il cane si precipitava quasi sempre verso la porta ad attenderlo, incurante dell’ora del suo arrivo».
La comunicazione non-locale in natura
“Gli animali hanno un contatto più immediato e diretto con la natura essenziale delle cose, e per questo motivo, nel loro mondo, gli esempi di sincronicità abbondano. Noi esseri umani perdiamo invece il nostro senso di appartenenza nel mare delle preoccupazioni e delle distrazioni offerte dalla vita quotidiana.
Non appena sviluppiamo il nostro Ego, c’è la convinzione che il nostro Io è diverso da quello di tutti gli altri e la sintonia con il resto dell’universo scompare…
Esistono alcune situazioni come quelle dei gemelli, che dimostrano come le persone connesse condividano nello stesso momento pensieri o sensazioni.
All’interno di un corpo sano questa sincronicità è regolata alla perfezione. Le persone sane seguono questi ritmi, che in caso di malattia risultano alterati.
Lo stress è il più grande distruttore.
Quando ci sentiamo stressati e ostili, l’equilibrio del nostro corpo si spezza. La tensione diminuisce anche la nostra connessione non locale con tutto ciò che ci circonda. La malattia esercita una forma di violenza nei confronti delle parti interessate del corpo, impedendo loro di continuare a essere in sintonia con il campanello locale di intelligenza.”
Proviamo a fare caso sempre di più agli episodi di sincronicità, o coincidenze, che accadono nella nostra vita, e il nostro senso di connessione con le persone che conosciamo e con i nostri animali si rinforzerà.
Alla prossima istantanea.