Oggi vorrei parlare nuovamente delle esperienze di premorte, prendendo spunto dal libro “La luce oltre la vita” di Raymond A. Moody, medico, massimo esperto sull’argomento. All’epoca della stesura di questo libro, negli Stati Uniti si sapeva che c’erano almeno 8.000.000 persone che avevano vissuto un’esperienza di premorte.
Questo vuol dire che fare ricerca su questo tema è stato abbastanza facile con così tante persone a disposizione da intervistare, che avevano racconti simili.
Non avere più paura di morire dopo un’esperienza di premorte
Moody riporta che un numero alto di persone intervistate racconta che dall’esperienza di premorte non ha più paura di morire e, a proposito, uno di essi dice:
“per i primi 56 anni della mia vita ho avuto costantemente il terrore della morte, il mio scopo principale era quello di evitare la morte, che consideravo una cosa terribile.
Dopo la mia esperienza ho capito che vivendo perennemente nel terrore della morte mi impedivo di apprezzare la vita”.
Anche se arrivare in punto di morte possiamo immaginare sia un evento traumatico, l’esperienza in sé per queste persone intervistate in realtà è stata bella. Riportano di aver sentito un grande senso di beatitudine e amorevolezza che non fa più temer loro la morte. Nello stesso tempo sono molto felici di essere tornati a vivere per fare nuove esperienze.
L’importanza dell’amore dopo un’esperienza di premorte
Un’altra cosa che accomuna gli intervistati è il senso dell’importanza dell’amore. L’autore riporta a proposito le frasi di un paziente:
“Un’esperienza del genere influenza tutta la vita. Già camminare per strada è una cosa del tutto diversa.
Prima quando camminavo ero chiuso nel mio piccolo mondo, immerso nei miei piccoli problemi, ora quando vado in giro mi sento in un oceano di umanità. Ogni persona che vedo vorrei conoscerla e sono sicuro che se davvero la conoscessi l’amerei.
Una volta un collega d’ufficio mi ha chiesto perché avevo sempre il sorriso sulle labbra, non sapeva della mia esperienza, così gli risposi semplicemente che avendo rischiato di morire ero felice di vivere. Un giorno scoprirà lui stesso la verità”.
“l’amore è la cosa più importante della vita, molti dicono che esso è il motivo della nostra esistenza, il segreto della felicità e dell’appagamento di fronte al quale gli altri valori impallidiscono”.
Queste parole le sento molto vicine a me pensando al mio cammino di crescita personale, che mi ha portato a vedere che l’amore è la cosa più importante. Mi accorgo che soffro di più quando prevale la mia parte egoica e non ho attenzioni di amore nei miei confronti e nei confronti degli altri.
Sentire un grande senso di fusione
Vi è anche un grande senso di fusione, tra le sensazioni raccontate dagli intervistati:
“Quando mi risvegliai in ospedale la prima cosa che vidi fu un fiore, mi misi a piangere.
Lei non mi crederà ma non avevo mai veramente visto un fiore fino a quando non sono resuscitato. La cosa importante che ho imparato morendo è che facciamo tutti parte di un unico universo vivente. Se crediamo di poter ferire una persona o un altro essere vivente senza ferire noi stessi ci sbagliamo di grosso.
Adesso quando vedo una foresta, un fiore, un uccello penso quella è una parte di me. Noi siamo collegati a tutte le cose. Se trasmettiamo amore attraverso quei collegamenti allora siamo felici”.
Alla prossima istantanea.
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