Imparare ad amarsi per poter dare amore sano agli altri, abbiamo già visto che è fondamentale per avere relazioni sane, però vediamo spesso attorno a noi persone che si arrabbiano in modo irrazionale.
Nel libro “Come mettere in pratica il potere di adesso”, Eckhart Tolle parla dei rapporti sentimentali.
“Se non accedi alla frequenza di consapevolezza della presenza, tutte le relazioni umane e in particolare quelle intime, saranno imperfette e, in definitiva, disfunzionali.
Possono sembrare perfette per un po’, quando sei innamorato, ma quella apparente perfezione verrà turbata al sopraggiungere di litigi, conflitti e insoddisfazioni varie, fino anche ad arrivare alla violenza emotiva e fisica”.
Tema che purtroppo si ripropone, quasi quotidianamente i mass media raccontano di casi di violenza, soprattutto sulle donne.
“Sembra che la maggior parte delle relazioni d’amore si trasformino in relazioni d’amore – odio nel giro di poco tempo. In un batter d’occhio l’amore può trasformarsi in attacchi incontrollati con ostilità e negazione d’affetto.
Se nelle tue relazioni provi sia amore che il suo opposto, come aggressività, violenza emotiva ecc.. allora è probabile che tu stia confondendo l’attaccamento dell’ego e la dipendenza con l’amore. Non puoi prima amare il partner e subito dopo attaccarlo. Il vero amore non ha opposti.
Se il tuo amore ha un contrario, allora non è amore, ma un forte bisogno dell’ego di un senso d’identità più profondo e completo, un bisogno che l’altra persona riesce temporaneamente a soddisfare, è il surrogato dell’ego per la salvezza e per un breve periodo sembra che funzioni”.
L’innamoramento
All’inizio dell’innamoramento sembra che i due soggetti della coppia desiderino entrambi le stesse cose, nel tempo però ognuno si crea il proprio spazio per fare cose differenti, ma può capitare che uno dei due partner si senta tradito dalle scelte e dai desideri dell’altro, diversi dai suoi.
“Arriva il momento in cui il tuo partner non si comporta secondo le tue esigenze o meglio, secondo quelle del tuo ego. Le sensazioni di paura, dolore, mancanza che sono parti intrinseche della consapevolezza egoica, ma che erano state mascherate dalla relazione d’amore ora riaffiorano, proprio come nella tossicodipendenza, sei su di giri quando sei sotto l’effetto della droga, ma arrivi al momento in cui la droga non ti fa più effetto”.
L’innamoramento è quello che ci permette di costruire la relazione con il partner, ma anche di essere ciechi davanti ad alcune caratteristiche dell’altro che magari non ci piacciono.
L’innamoramento però deve poi essere trasformato in amore, cioè nell’essere felici di condividere le cose che ci accomunano e che ci fanno stare bene insieme, accettando nel contempo anche quelle che non ci piacciono tanto.
Questo è nella concretezza e nella realtà, se noi invece idealizziamo la sensazione provata nei primi tempi del nostro innamoramento, che è lo stesso effetto delle sostanze psicotrope, saremo costantemente delusi, perché alla ricerca di qualcosa che dura un tempo limitato.
Quando l’altro ci dice no
“Quando queste sensazioni dolorose ricompaiono, le percepisci con maggiore intensità rispetto a prima e per giunta adesso ti sembra che a causarle sia l’altra persona. Ciò significa che le proietti all’esterno e aggredisci il partner con tutta la violenza selvaggia del tuo dolore”.
“Questo attacco può risvegliare il dolore nell’altro, che a sua volta potrebbe controbattere e a questo punto l’ego spera ancora, inconsapevolmente, che il suo attacco, i suoi tentativi di manipolazione siano una punizione sufficiente per indurre il partner a cambiare il proprio comportamento, per poter continuare ad usarlo come copertura del tuo dolore”.
Spesso si verificano nelle coppie attacchi reciproci che possono sembrare inutili e irrazionali. Nel film “La guerra dei Roses”, i due coniugi arrivano a farsi molto male pur di ferirsi reciprocamente, iniziando con piccole ripicche che arrivano a trasformarsi in una non accettazione dell’altro, fino alla distruzione reciproca.
“Ogni dipendenza nasce dal rifiuto inconsapevole di affrontare e superare il proprio dolore. Ogni dipendenza comincia e finisce con il dolore, a prescindere dalla sostanza di cui sei dipendente. Stai usando qualcosa o qualcuno per nascondere il tuo dolore.
Ecco perché dopo l’iniziale euforia c’è così tanta infelicità, così tanto dolore nelle relazioni intime. Non sono queste ultime a provocarlo, ma fanno emergere il dolore e l’infelicità che risiedono già in te.
Tutte le dipendenze lo fanno, tutte le dipendenze arrivano a un punto in cui non fanno più effetto e allora avverti il dolore con maggiore intensità di prima. Questo è uno dei motivi per cui la maggior parte delle persone cerca sempre di sfuggire al presente ricercando una qualche forma di salvezza nel futuro”.
Il meccanismo che si instaura, in effetti, nel momento in cui sentiamo un disagio con noi stessi è che cerchiamo di coprirlo, rimandando in un futuro la nostra soddisfazione o utilizzando qualcosa di esterno, una sostanza o una relazione.
L’unica cosa più utile da fare è accogliere e riconoscere la sofferenza e prendercene cura nell’adesso.
La soluzione è nell’adesso
“La prima cosa che potrebbero incontrare, se si focalizzassero sull’adesso è la loro stessa sofferenza ed è proprio quello che temono. Se solo sapessero quanto è facile tramite l’adesso accedere al potere della presenza che dissolve il passato e il suo dolore. La realtà che dissolve l’illusione”.
Tolle ribadisce che l’unico sistema che noi abbiamo per vivere nell’amore, nella positività, nella gratificazione è essere nell’adesso, perché solo nell’adesso noi possiamo capire se c’è qualcosa che non va in noi, che cos’è, come possiamo risolverlo, se potenziare un pensiero o se lasciarlo andare.
La gratificazione non arriva dagli altri o da una qualsiasi dipendenza. La gratificazione arriva da noi stessi e poi potremo condividere la nostra felicità e soddisfazione con gli altri.
Alla prossima istantanea.
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