Oggi vorrei parlare di esperienze pre-morte. Questo fenomeno viene raccontato da chi ha ripreso le funzioni vitali dopo aver sperimentato, a causa di gravi patologie o eventi traumatici, la condizione di arresto cardiocircolatorio.
Il resoconto dei miei pazienti che hanno vissuto questa esperienza è simile: vedevano il loro corpo dall’alto come se fossero sul soffitto, con i medici indaffarati a salvar loro la vita. Sentivano anche la disperazione dei famigliari nelle stanze attigue.
Alcuni medici dicono che ciò è dovuto a delle impressioni neuronali. Ho cercato di approfondire questo tema, leggendo il pensiero di alcuni di loro che, impressionati da quello che raccontavano i loro pazienti, ne hanno intervistato centinaia con esperienza di NDE. (Near Death Experience)
Testimonianze dopo un’esperienza di pre-morte
Quasi tutti raccontano la stessa esperienza: si ritrovano ad osservare il proprio corpo dall’esterno, sono attratti da una luce in fondo ad un tunnel, provano una sensazione di pace e serenità indescrivibili, incontrano parenti o amici morti in precedenza, rivisitano la propria vita, fino al rientro nel corpo, con senso di dispiacere per il ritorno alla vita terrena.
Molti hanno avuto timore a riferire ad altri questa esperienza per paura di non essere creduti, ma soprattutto hanno sperimentato un ritorno alla vita dove la priorità è l’amore verso tutti e la ricerca di pace, armonia e serenità.
La maggioranza dei medici scettici rimanevano disorientati, come può esserci un cambiamento della vita in così tanti pazienti di NDE verso l’amore? Come mai non hanno più paura di morire, pensando che la morte sia il felice passaggio ad una realtà superiore?
Sono rimasta colpita dalla visione di un video su quello che è successo ad una donna, Anita Moorjani, che ha anche scritto un libro dove racconta la sua esperienza di pre-morte.
Da quattro anni combatteva con un tumore con metastasi. Nonostante le terapie, la malattia era progredita al punto in cui non c’era più nulla da fare, i medici avevano avvisato i familiari che la fine era vicina.
Esperienza di consapevolezza espansa
Sul letto d’ospedale Anita racconta di avere avuto un’esperienza di consapevolezza espansa, come se la sua anima riuscisse ad abbracciare la camera d’ospedale e addirittura andasse oltre la città, si è ritrovata a rivedere gli eventi principali della sua vita ed ha incontrato il papà defunto.
Anita racconta che, nel rivedere gli episodi salienti della sua vita, ha capito di aver vissuto con molte paure e che questo modo di vedere la vita ha favorito la malattia. Nel dialogo con il padre già morto da anni, egli le dice che deve tornare nella dimensione terrena, che non è ancora arrivata l’ora della sua morte.
Riporto alcune sue parole tratte dal suo libro: “Morendo ho ritrovato me stessa”:
“La consapevolezza superiore di cui godevo in quella dimensione espansa è indescrivibile. Compresi perché ho sviluppato il cancro. Ero in grado di vedermi con occhi nuovi e mi vedevo come un essere dell’universo pieno di bellezza.
Mi rendevo conto che già solo il fatto di esistere mi faceva meritevole. Non dovevo fare niente di speciale; meritavo di essere amata per il solo fatto di stare al mondo.. Capii che solo incarnando l’amore di cui era composta la mia essenza avrei guarito il mio corpo e gli altri..”
Quando torna nel suo corpo e si riprende, dice ai medici di essere guarita. I medici naturalmente non le credono e la sottopongono a diversi esami per tre settimane consecutive, scoprendo così che già dopo quattro giorni il tumore aveva iniziato a ridursi fino a scomparire.
Anita dice che il fatto di non essere stata creduta dai medici è stata una fortuna, così hanno fatto tutte le analisi che, scientificamente, hanno testimoniato il suo processo di guarigione.
Questo video testimonia ancora una volta il nostro potere di auto-guarigione.
Come ho già raccontato, ho avuto anch’io dei miglioramenti sul mio stato di salute, infatti di anno in anno soffro sempre meno di dermatiti, faringiti, influenze, coliti ecc..
Sto sempre meglio fisicamente da quando sto meglio psicologicamente.
Alla prossima istantanea.
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