Fin da bambini ci insegnano a dare un nome a ciò che ci circonda e noi impariamo a classificare le situazioni intorno a noi in base agli elementi che abbiamo a disposizione, anche se a volte sono troppo pochi.
La nostra mente cerca di semplificare ciò che analizza, purtroppo però questo semplificare ci può portare alla formazione di opinioni non esatte. Magari interpretiamo il comportamento di una persona pur avendo pochi elementi a disposizione, dando per scontato che sia corretta la nostra interpretazione, ma le nostre idee si creano in base ai nostri vissuti, che non sono universali.
Ho notato che negli ultimi anni, in alcuni programmi televisivi si è diffuso il ruolo dell’opinionista, che è un professionista, a volte anche psicologo, che descrive il comportamento di persone con cui non ha mai lavorato personalmente. Credo che sia difficile fare una descrizione di qualcuno con cui non si ha mai dialogato.
Le parole ci ipnotizzano
Mi sembra interessante riportare ciò che ha scritto Eckhart Tolle, che ci può far riflettere:
“Le parole, sia che vengano pronunciate ed espresse verbalmente, sia che rimangano pensieri inespressi, hanno sempre un effetto quasi ipnotico. E’ facile che vi perdiate in esse e che vi facciate ipnotizzare e che, di conseguenza, vi convinciate automaticamente che una volta attaccata una parola a qualcosa, sapete di che si tratta.
La verità è che non lo sapete, avete solo coperto il mistero con un’etichetta. Ogni cosa: un uccello, un albero, persino una semplice pietra e, di sicuro un essere umano, è in definitiva non conoscibile, questo perché ha una profondità imperscrutabile.

Il miracolo della vita
Quello che riusciamo a percepire, a sperimentare, su cui riflettiamo è lo strato superficiale della realtà, meno della punta di un iceberg.
Più siete veloci ad attaccare etichette verbali o mentali alle cose, alle persone o alle situazioni, più la vostra realtà diventa superficiale e piatta e, ancora di più, voi diventate indifferenti alla realtà, al miracolo della vita che, di continuo, si dispiega in voi e intorno a voi”.
Condivido il pensiero di Tolle, perché da quando medito riesco a cogliere la magia di quello che mi circonda: il semplice cinguettio di un uccellino mi mette gioia, non solo per il canto, ma per l’energia che mi arriva da questo suono.
Noi spesso viviamo in un mondo incantato, a volte le etichette che appiccichiamo alle situazioni e alle persone semplificano troppo e riducono l’incanto della nostra esperienza.
Alla prossima istantanea
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