Essere connessi con l’amore per noi stessi e per gli altri può portarci al successo?
Roy Martina dice che il più grande ostacolo al successo è la paura di fallire e di non essere adeguati, siamo così preoccupati di commettere degli errori che spesso ci fermiamo per la paura di sbagliare, vivendo un senso di impotenza.
Quindi la paura principale, che ci blocca, è quella di fallire.
L’amore condizionato
L’autore scrive: “La seconda grande paura che interferisce con il fluire dell’amore e della creatività e che blocca l’espressione dei nostri talenti è la paura del rifiuto.
La conosciamo perché i nostri genitori ci crescono nell’amore condizionato, sono difficili da accontentare, dobbiamo sacrificare il nostro sentire, così che loro possano addestrarci ad essere piccoli graziosi robot.
Se facciamo quello che li soddisfa ci danno amore e approvazione, se facciamo cose a loro sgradite ci tolgono l’amore e l’approvazione, cosa che noi interpretiamo come un rifiuto, oppure ci criticano, cosa che noi consideriamo come un attacco personale alla nostra autostima”.
Quindi il tipo di relazione avuto con i nostri genitori può condizionare l’intensità di amore che abbiamo per noi stessi.
Ricordiamoci però che, a loro volta, anche i nostri genitori hanno ricevuto amore condizionato.
Il succo è che non abbiamo imparato ad amarci per quello che siamo, ma solo per quello che facciamo. Crescendo con questo amore condizionato ci preoccupiamo tanto del giudizio degli altri e a volte sostituiamo l’autorità dei genitori con quella di un nostro superiore.
Il timore di non essere all’altezza delle richieste che ci vengono fatte, ci porta ad essere concentrati sul risultato e a non sentire un eventuale malessere che abbiamo dentro.
Roy Martina aggiunge che in questi casi ci mettiamo alla prova costantemente, dicendo continuamente: “devo, devo, devo fare di più per soddisfare il mio capo”.
Non siamo connessi con l’amore per noi stessi e quindi non siamo in grado di ascoltare il nostro malessere, perché dobbiamo arrivare a certi livelli di performance a qualunque costo. Anche se sentiamo la stanchezza non molliamo, perché temiamo di fallire e quindi di essere rifiutati.
Quando ci sentiamo incastrati in queste situazioni, quando ci ripetiamo “devo” senza essere connessi con il nostro sentire, il rischio è di non avere successo e alla lunga di ammalarci.
L’antidoto è sviluppare il coraggio
Riy Martina dice: “L’antidoto a queste paure è lo sviluppo del coraggio, l’opposto della paura quindi è l’amore, l’amore per se stessi e il rispetto di sé.
Agire con coraggio in una situazione di paura è un modo per aumentare la considerazione che abbiamo di noi stessi, al punto che le paure si placano e perdono la capacità di influenzare il nostro comportamento e le nostre decisioni.
Il segreto per elevarsi in alto è stare sulla cima e amare te stesso, solo allora farai le scelte giuste”.
Per fare questo ci dà due consigli: il primo è di dire a noi stessi che possiamo raggiungere il nostro obiettivo, in sostanza ci dobbiamo dire con convinzione: “posso farlo!”.
Il secondo consiglio è di ricordarci che il fallimento temporaneo è il modo in cui impariamo come fare ciò che desideriamo.
Piuttosto che fallimento temporaneo preferisco definirlo come un esercitarsi, un mettersi in gioco.
Così ci riprenderemo il nostro potere e realizzeremo i nostri obiettivi.
Alla prossima istantanea
Se vuoi puoi acquistare il mio libro “Istantanee di Felicità” qui