Nelle discussioni che facevo in passato, ero convinta che l’unico punto di vista degno di considerazione fosse il mio. Quando sono riuscita a considerare maggiormente il pensiero dell’altro, ho potuto rendermi conto che ognuno porta avanti la sua idea nella certezza di avere ragione, ovvero che le proprie istanze siano le migliori.
Mi sono resa conto sempre di più di come il giudizio mi condizionasse, perché ho sempre pensato che la realtà fosse oggettiva, invece la realtà è soggettiva, è solo un punto di vista.
Giudicavo le persone che tentavano di approfittare di alcune situazioni, come manchevoli. Ma se noi ascoltassimo la storia di vita di quelle persone, probabilmente scopriremmo che c’è un motivo per cui esse si comportano in un certo modo.
Infatti ognuno di noi si comporta per il meglio che può, per la consapevolezza che ha in quel momento lì. Capire questo ha fatto sì che io provi meno rabbia verso gli altri e che si sia ridotto il mio rimuginare.
Le discussioni finiscono presto e lascio andare.
Ciò che ci rende meno aperti e comprensivi con noi stessi e gli altri, è il nostro giudizio.
Se ognuno di noi è mosso dal giudizio, non riesce a capire la parte dell’altro, ma soprattutto è come se vivesse inconsapevolmente in una prigione che si auto costruisce, perché se non ci ascoltiamo e continuiamo a portare avanti una crociata che non è nelle nostre corde, alla lunga viviamo nella sofferenza
Il giudizio proviene dai nostri pensieri, ci è stato in qualche modo inculcato dalla famiglia e dalla società in cui siamo vissuti.
Scegliere cosa ci fa stare bene
Pensiamo ai canoni occidentali della bellezza femminile: la donna dev’essere magra, ma lo stesso canone di bellezza potrebbe non andare bene per i Paesi di cultura diversa dalla nostra. Noi ci facciamo condizionare da un pensiero che è collettivo, non è neanche il nostro pensiero.
Se riusciamo a liberarci dal giudizio, riusciremo a sentire quello che desideriamo veramente. Ad esempio quando ci sentiamo offesi e “mettiamo su il muso” con qualcuno dopo una discussione, possiamo provare ad ascoltarci, evitando di esprimere giudizi e in poco tempo lasceremo il nostro essere incupiti, per tornare ad essere allegri, perché quella è la condizione che ci fa stare meglio.
Stare sempre nel giudizio ci toglie energie e ci fa vivere male, la realtà sembra sempre la stessa, perché i giudizi sono poi sempre gli stessi e invece, se noi lasciamo andare, possiamo scegliere ogni volta cosa ci fa stare meglio, e ci sentiremo in buone mani con noi stessi.
E’ importante provare ad essere empatici con noi stessi: questo atteggiamento attenua la nostra incalzante tendenza all’autocritica.
Possiamo impiegare l’energia per trattare con più generosità noi stessi e il mondo.
Alla prossima istantanea