Ti sei mai chiesto dove stai andando?
Abbiamo visto nelle scorse istantanee, con le parole del dott. Simonton, come il cammino psicologico possa essere approfondito attraverso una dimensione spirituale, che ci aiuta a superare la limitatezza dei nostri pensieri e ci avvicina alla capacità di ascolto di noi stessi e che prende in considerazione il nostro sentire e le nostre intuizioni come parte di un qualcosa di più grande e di più alto, che la mente razionale non riesce a comprendere.
L’epigenetica e le neuroscenze hanno studiato la propensione umana ad avere pensieri allineati all’esperienze passate, che ci portano a ritrovarci a vivere situazioni di stallo, ripetitive.
Si tratta quindi di avere chiaro dentro di noi dove vogliamo dirigere la nostra vita, dove stiamo andando e dove vogliamo andare, imparando a focalizzare i nostri pensieri verso ciò che desideriamo avvenga nel nostro futuro e abbandonando la convinzione che se una situazione in passato si è sviluppata in un certo modo, debba per forza ripetersi in modo identico.
Il nostro cervello è abituato a leggere la realtà in base agli stimoli e alle esperienze passate e questo è un grosso limite, in quanto non ci permette di sviluppare quell’atteggiamento di fiducia che il futuro ci possa portare ad un miglioramento della nostra situazione, in qualunque campo: relazionale, famigliare o nel lavoro.
Il primo passo per portare un miglioramento nella nostra vita è scoprire cosa vogliamo veramente. Siamo abituati ad andare avanti, quasi per inerzia, nel nostro solito tran tran, senza chiederci se siamo soddisfatti di quello che stiamo vivendo o se c’è qualcosa che vorremmo cambiare.
La trasformazione non deve e non può avvenire dall’oggi al domani, non è necessario cambiare o stravolgere tutto per sentirci meglio, possiamo decidere di iniziare da una piccola cosa. Quando abbiamo capito qual è il cambiamento che vogliamo, possiamo provare a visualizzare la situazione nuova che desideriamo, così daremo energia a quello che ci piacerebbe vedere accadere nella nostra vita.
Facciamoci queste domande: “Cosa non mi piace nella mia vita?” “Cosa potrei modificare per migliorarla?”
Mi spiace sentire tante persone rassegnate, convinte che non ci potrà mai essere un miglioramento della loro situazione, che non si rendono conto di quanto potere abbiamo di creare una realtà nuova e più appagante, senza aspettare che il cambiamento arrivi da qualcosa fuori di noi.
Focalizzando i pensieri verso il futuro che vorremmo, avremo molta probabilità di veder realizzati i nostri desideri verso una vita felice.
Quando avremo capito dove vogliamo portare un cambiamento, agiremo verso quella direzione, mettendo in atto le azioni che sentiremo più giuste per portare la trasformazione nella nostra vita.
Alla prossima istantanea