Perché consiglio di chiedere a se stessi se quando cediamo alle richieste degli altri ci sentiamo felici?
Perché ogni volta potremo scoprire risposte diverse: a volte saremo felici, perché contribuire a rendere felice chi amiamo ci fa stare bene.
Ma se questa cosa non ci rende felici, è perché forse stiamo andando contro i nostri desideri o il nostro sentire e diciamo sì alle richieste perché abbiamo paura delle conseguenze di un no.
Quando non difendiamo il nostro sentire, ci sentiamo insicuri, in balìa di uno stato di precarietà che ci renderà infelici, inoltre, assecondare le richieste e i ricatti del partner per paura di perderlo, non aiuta la crescita di entrambi all’interno della coppia e il rapporto stesso.
Le nostre scelte dovrebbero essere fatte assecondando quello che sentiamo nel qui e ora, ma non con la paura di una minaccia, perché potrebbe succedere che non assecondando il partner, scopriamo che la minaccia non viene messa in pratica.
Come psicoterapeuta familiare, ho accolto alcune coppie arrivate con il desiderio di separarsi, perché avevano scoperto un tradimento da parte del partner, convinte che la loro relazione fosse impossibile da ricostruire.
Dopo pochi mesi di lavoro psicoterapeutico, avendo compreso il malessere reciproco, decidevano di rimanere insieme.
Faccio questo esempio perché noi non possiamo sapere esattamente le conseguenze delle nostre scelte ed è importante, quindi, non avere timore delle minacce o ultimatum perpetrati da chi non accetta il nostro pensiero.
Un nostro no può aiutare l’altro a crescere
Nel momento in cui decidiamo di dire no ad una richiesta che non ci sentiamo di soddisfare, l’altro può scoprire che non era così fondamentale, che magari la sua insistenza copriva una sua insicurezza, e questa esperienza lo aiuterà a crescere.
A proposito di paure, riporto alcune parole di Deepak Chopra, tratte da una sua meditazione sulla fiducia e sulla speranza:
“Ognuno sa che in qualche modo la vita è sempre incerta. Tutti conosciamo il proverbio: “il cambiamento è l’unica cosa costante della vita”.
Da questa conoscenza emergono due strade. Puoi avere paura dell’incertezza e cercare di controllare ogni dettaglio della tua vita, questo è il cammino della paura e dell’ansia, che porta ad una vita di insicurezza, basse aspettative e limitata soddisfazione.
L’altro cammino è di abbracciare l’incertezza per la sua potenzialità creativa, la sua capacità di rendere la vita nuova ogni giorno e la saggezza nascosta dietro al caos apparente. Se prendiamo questo cammino, la vita diventa sempre in espansione, con maggiore soddisfazione e sicurezza, un senso più forte di se stessi e un processo costante di risveglio che va avanti.
Il potere della speranza proviene dalla consapevolezza di se stessi, quando la speranza è riconosciuta e sentita come il tuo essere interiore, il tuo vero sé, questo trasforma la tua vita”.
Quando riusciamo ad agire senza timore, incarniamo la fiducia e ci diamo la possibilità di vivere qualcosa di nuovo, di comprendere cosa sentiamo e come vogliamo vivere.
In quel momento permettiamo anche al partner o ad un famigliare, di vedere che la richiesta che ci sta facendo non è l’unica possibile e che la sua insoddisfazione non è legata a noi, ma a se stesso.
Alla prossima istantanea