Nel corso della mia vita ho imparato a riconoscere quando i pensieri si trasformano in preoccupazioni e a non farmi travolgere da queste. In questo periodo difficile a causa della pandemia per il Covid-19, molte persone sono pervase dalla paura.
Quando mi chiedono come faccio ad avere un atteggiamento quieto in questa fase, spiego che le paure spesso sono legate a dei pensieri di controllo.
Eckhart Tolle nel libro il “Il potere di adesso” ci spiega meglio da dove provengono.
Egli ci dice che, se stiamo nel qui e ora noi non andremo, ad esempio, a toccare il fuoco perché sappiamo che ci bruceremo, utilizziamo così un metodo difensivo.
Si parla di un tipo di paura che è “disgiunta da qualsiasi pericolo immediato, reale e concreto e si presenta sotto diverse forme, disagio, preoccupazione, ansia, nervosismo, tensione, terrore, fobia ecc..
Questo genere di paura psicologica si riferisce sempre a qualcosa che potrebbe accadere, non a qualcosa che sta succedendo adesso. Tu esisti nel presente mentre la tua mente è proiettata verso il futuro”.
Ho sperimentato che, quando riesco a vivere nel qui e ora, non provo paura se non è proprio una minaccia nell’immediato. Avrei molta paura invece se mi trovassi in piena Seconda Guerra Mondiale, dove avvenivano dei rastrellamenti e alcune persone, improvvisamente, non si potevano più sentire al sicuro né per strada e né in casa, quindi la minaccia era immediata ed impossibile da sfuggire.
Ora, sono consapevole che il virus mi potrebbe contagiare, anche se comunque in una percentuale piuttosto bassa se adotto tutte le precauzioni, so che posso combatterlo grazie alle mie difese immunitarie e so accettare che se mi ammalo, significa che devo fare quell’esperienza.
Questo fa sì che io abbia meno paura.
Vivo con quello che ho davanti in questo momento, se oggi mi sento bene, piena di energia, non riesco a temere un altro stato, perché sono connessa con l’adesso e non perché sono incosciente e penso che non potrebbe mai capitare di ammalarmi.
Per l’Ego la morte è sempre dietro l’angolo
“Se ti identifichi con la tua mente e hai perso il contatto con il potere e la semplicità dell’adesso, questo divario pieno d’ansia ti accompagnerà costantemente. Puoi affrontare il presente, ma non ciò che è solo proiezione mentale. Non puoi affrontare il futuro.
La paura sembra avere molte cause: la paura della perdita, del fallimento, di essere feriti, ma, in ultima analisi, tutte convergono nella paura della morte, che è l’annullamento da parte dell’ego.
Per l’ego la morte è sempre dietro l’angolo, in questo stato di identificazione con la mente, la paura, la morte condiziona ogni aspetto della vita. Anche una cosa apparentemente banale e normale come il bisogno compulsivo di avere ragione in un litigio e dimostrare che l’altra persona ha torto, difendendo la posizione mentale con la quale ti sei identificato è dovuta alla paura della morte.
Se ti identifichi con una posizione mentale, nel caso in cui tu abbia torto, il tuo senso di identità basato sulla mente si sente gravemente minacciato. Perciò tu in quanto ego non puoi permetterti di sbagliare, avere torto è come morire. Per questo motivo si sono combattute le guerre e si sono interrotte relazioni”.
Se sono nel presente quindi non ho paura, e riesco a lasciare andare le discussioni. Ho capito che la posizione “dell’avere ragione” non è una posizione assoluta, anche perché potrei cambiare idea nel tempo. Per questo non voglio più identificarmi con un pensiero. Anche in questa situazione del Covid-19, quando dico che ho poca paura, non vuol dire che non comprenda le paure degli altri.
L’importante è non essere identificati con un solo pensiero. Se riusciamo a vivere nel presente, se riusciamo a sintonizzarci con lo stato in cui stiamo, questo ci aiuta a vivere decisamente meglio.
Alla prossima istantanea.