Che idea abbiamo della felicità?
Ogni giorno sento persone che si lamentano di tutti i problemi che devono affrontare nella loro quotidianità. Alcuni problemi sono contingenti, ma spesso si tratta di preoccupazioni per situazioni che riguardano il futuro.
Questi pensieri di preoccupazione anticipata si ripercuotono in modo negativo sul nostro presente e ci rendono infelici. Quanto spesso però viviamo intrappolati in attesa di una felicità che pensiamo possa esserci solo in alcune condizioni?
Le parole del maestro Thich Nhat Hanh, tratte dal libro: “Amare in consapevolezza”, ci aiutano a capire se abbiamo un’idea precostituita sulla felicità.
“Le nozioni e le idee che abbiamo sulla felicità ci possono intrappolare, se dimentichiamo che non sono altro che nozioni e idee.
Ad impedirci di essere felici potrebbe essere proprio l’idea che abbiamo di “felicità”.
Quando siamo prigionieri della convinzione che la felicità debba prendere una forma ben precisa, non riusciamo a vedere le opportunità di gioire che abbiamo proprio davanti agli occhi”.
E se la felicità fosse davanti ai nostri occhi?
Riflettiamo per capire se abbiamo la convinzione che possiamo essere felici solo se si verificano determinate condizioni. Faccio un esempio: io credo che farmi una doccia sotto l’acqua corrente, senza preoccuparmi che finisca, con la temperatura che voglio, sia un momento di grande felicità.
Quanto diamo per scontato che l’acqua calda corrente possa esserci sempre? Nel momento stesso in cui viviamo questa esperienza siamo consapevoli di questa felicità?
Se ci è capitato di rimanere senza acqua per qualche ora, pensiamo al disagio che abbiamo vissuto. Quanto siamo grati per avere l’acqua corrente ininterrottamente nelle nostre case? Credo raramente, forse solo in concomitanza di una mancanza.
Molte popolazioni nel mondo non hanno questo privilegio.
Ci costruiamo la nostra idea di felicità in base a dove cresciamo, alla cultura, alla famiglia di origine. Se nella nostra società la felicità viene collegata, ad esempio, ad accumulare dei beni materiali, magari pensiamo che maggiori ricchezze avremo e più saremo felici.
Mentre siamo concentrati a cercare la felicità accumulando oggetti e beni materiali, ci dimentichiamo di godere in modo consapevole di tutto quello che abbiamo già a disposizione nella nostra quotidianità.
Come ci suggerisce Thich Nhat Hanh, invece di trascorrere il nostro tempo ad immaginarci di conquistare “la Felicità”, proviamo a farne un’esperienza quotidiana, attraverso la presenza consapevole di tutto ciò che di bello ci circonda e la consapevolezza che siamo esseri meravigliosi.
Alla prossima istantanea