“Proteggi la tua mente dal rumore per poter udire il magnifico suono della vita” Thich Nhat Hanh
Facciamo una riflessione sull’importanza del nostro nutrirci, partendo da una lettura tratta dal libro di Thich Nhat Hanh “Il dono del silenzio“:
“Tutti i suoni intorno a noi e tutti i pensieri che rivisitiamo senza sosta nella nostra mente, possono essere considerati una sorta di cibo. Il cibo commestibile, quello che mastichiamo e deglutiamo fisicamente ci è familiare, ma non è l’unico cibo che noi esseri umani consumiamo.
Quello che leggiamo, le nostre conversazioni, gli spettacoli che guardiamo, i giochi che facciamo, le preoccupazioni, i pensieri, tutto è cibo. Non stupisce che spesso non abbiamo posto per bellezza e silenzio nella nostra coscienza. Ci stiamo riempiendo costantemente di moltissimi altri tipi di cibo.
Scopriamo i quattro nutrimenti
Il maestro scrive:
“Ci sono quattro tipi di cibo che ogni persona consuma ogni giorno.
Nel buddismo vengono chiamati i quattro nutrimenti e sono: il cibo commestibile, le impressioni sensoriali, la volizione e la coscienza sia individuale che collettiva”.
Alla qualità del cibo non pensiamo spesso, anche se sappiamo che ci sono dei cibi che possono essere tossici e altri no. Ad esempio, se mangio tanta carne a cena di notte dormo male, con parecchi risvegli, la stessa cosa se bevo un bicchiere di vino la sera.
Se facciamo attenzione, possiamo accorgerci quali cibi è meglio non ingerire, perché possono essere tossici per noi.
“Il secondo cibo, le impressioni sensoriali, è costituito dalle esperienze che facciamo attraverso orecchi, naso, occhi, lingua corpo e mente”.
Dovremmo essere attenti anche a quello che ingeriamo con i nostri sensi, a quello che guardiamo alla televisione, programmi drammatici e di violenza. Anche in questi momenti, che spesso noi sottovalutiamo, ingeriamo qualcosa, ma qual è la qualità di questo nutrimento?
“La terza fonte di nutrimento è la volizione, che è la tua volontà, la preoccupazione, il tuo desiderio. E’ cibo perché nutre le tue decisioni, le tue azioni, i tuoi movimenti. Senza la volizione, senza l’intenzione di fare qualcosa, non ti muoveresti, appassiresti semplicemente”.
Senza intenzione non ci muoveremmo, se ci troviamo in una situazione non gradita è anche per nostra volontà. Faccio l’esempio di alcune persone che si lamentano del partner, continuando a stare in una relazione poco appagante non vedendo che sono in quella relazione per loro scelta, nessun’altro li obbliga.
“Il quarto tipo di cibo è la coscienza e comprende la tua coscienza individuale e il modo in cui la tua mente nutre se stessa e nutre i tuoi pensieri e le tue azioni. Include anche la coscienza collettiva e il modo in cui influisce su di te.
La coscienza collettiva può essere salutare o non salutare, pensa a come sei influenzato dallo stato d’animo o dalla coscienza del gruppo in cui ti trovi, dal fatto che esso sia solidale, felice o arrabbiato, pettegolo, competitivo o inquieto”.
La consapevolezza fa in modo che possiamo scegliere cosa ci fa stare meglio.
Cerchiamo di essere consapevoli dei nostri nutrimenti, la scelta influenzerà il nostro stato d’animo che potrà essere più leggero o pesante in base alle nostre scelte.
Alla prossima istantanea.