Ti capita spesso di rimuginare su un comportamento altrui che ti provoca sofferenza?
Come abbiamo già visto in altre istantanee, ogni volta che qualcuno si comporta male nei nostri confronti, è perché non è in grado di fare di meglio a causa di una scarsa consapevolezza.
Ma anche noi, quando passiamo ore a rimuginare sugli eventi accaduti, siamo in balìa di una parte poco consapevole. Infatti, quando si è nella consapevolezza del momento presente, non c’è spazio per la ruminazione.
Eckhart Tolle, nel libro “Come mettere in pratica il potere di adesso”, scrive:
“Nessuno sceglie la disfunzione, il conflitto, il dolore, nessuno sceglie la follia, si verificano perché in te non c’è abbastanza presenza in grado di dissolvere il passato, non c’è abbastanza luce da scacciare l’oscurità, non sei pienamente qui, non ti sei ancora svegliato del tutto e, nel frattempo, la mente condizionante sta governando la tua vita”.
Soffriamo a causa dei nostri pensieri
Ad esempio alcuni miei pazienti si lamentano di non essere stati considerati abbastanza dagli adulti, quando erano piccoli.
Rimuginare sulle mancanze dei genitori non è di aiuto a stare meglio, anzi prolunga la sofferenza con la continua critica su chi probabilmente non hanno saputo trattare bene neanche se stesso.
“Se sei governato dalla mente, pur non avendo scelta, continuerai a patire le conseguenze della tua inconsapevolezza e cercherai ulteriore sofferenza, porterai addosso il peso della paura del conflitto, dei problemi e del dolore”.
La sofferenza ci può portare ad una crescita, se ci prendiamo il potere della nostra vita, oppure ci porta a continuare a soffrire a causa dei nostri stessi pensieri.
“Non puoi perdonare davvero te stesso e gli altri finché attingi al tuo senso d’identità del passato. Solo accedendo al potere di adesso che è il tuo stesso potere puoi realmente perdonare.
Ciò priva il passato della sua forza e tu comprendi in profondità che niente di quello che hai fatto o che ti è stato fatto può intaccare minimamente l’essenza radiosa di quello che sei”.
Queste ultime parole le dovremmo leggere tutti i giorni.
Spesso ci lasciamo intaccare da sentimenti di indignazione, di paura, anche per episodi di poco significato, ma noi siamo molto di più di questo, dobbiamo ricordarci chi siamo e che vita meravigliosa possiamo vivere se ci connettiamo con il nostro vero Sè.
Nella mia quotidianità gli stati d’animo negativi durano pochi istanti, solo quando rimugino la sofferenza dura più tempo.
Quando la mente ci ripropone gli stessi pensieri circolari, che ruotano in tondo, alimentando la nostra sofferenza, ricordiamoci che possiamo attingere al potere di adesso, lasciamo andare il giudizio, impariamo a comprendere le dinamiche che muovono le azioni degli altri, connettiamoci al perdono e al nostro potenziale.
Alla prossima istantanea
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