Nei giorni scorsi mi sono accorta di essere stata molto critica verso me stessa, per alcuni pensieri che ho fatto anche solo per pochi istanti: pensieri di intolleranza verso situazioni, discorsi, ecc.
Ho notato di essermi particolarmente accanita su questi pensieri, come se pretendessi che i miei pensieri fossero sempre impeccabili.
Questo è un ulteriore passaggio nel mio percorso di crescita, perché sono riuscita a percepire un dialogo interno di biasimo su alcuni pensieri che faccio, che prima non riuscivo a “sentire”.
Ho capito che quando mi capita di fare una considerazione che non è in sintonia con frequenze elevate come l’amore incondizionato e la comprensione, mi critico aspramente.
Credo sia normale essere irritati in qualche situazione e non è proprio il caso di essere così critici con se stessi per dei pensieri meno “elevati” che ci può capitare di avere.
La mente automatica non riflette, giudica costantemente, quindi quando riusciamo ad interrompere i pensieri negativi e di irritazione, è già un successo.
Ancor di più quando, grazie all’auto osservazione, riusciamo a capire da dove arriva quell’irritazione e a conoscerci sempre di più.
Ho anche capito che sono così critica nei miei confronti, perché ho molte aspettative su me stessa e una voce dentro la mia testa dice: “Ma come Roberta, sai che per essere felice è importante fare pensieri d’amore e poi fai questi pensieri così bassi?”
Nel mio libro “Istantanee di felicità” (che puoi acquistare qui), cito Kristin Neff che a questo proposito scrive:
“La maggior parte dei nostri pensieri autocritici prende la forma di un dialogo interiore. Una telecronaca e una valutazione costante di quello che stiamo sperimentando. Dato che non c’è alcuna censura sul nostro dialogo interiore, quando è inclemente o spietato spesso parliamo con noi stessi in modo particolarmente brutale“.
Queste parole ci possono aiutare a riflettere su quanto il lavoro su noi stessi non finisca mai e in quest’ultimo periodo ho potuto davvero farne esperienza. Ma credo che ne valga davvero la pena.
Alla prossima istantanea