Abbiamo visto nella scorsa istantanea che, secondo Eckhart Tolle, chiedere come se avessimo bisogno, stando nella mancanza, non ci aiuta a manifestare noi stessi. L’autore cita una frase di Gesù che dice: “Quando preghi per qualcosa, credi che ti sia già stata data o di averla già ricevuta e allora riceverai”.
Anche la fisica quantistica afferma che noi siamo immersi in un campo di potenzialità, dipende da quello che decidiamo di osservare, su cosa decidiamo di soffermarci. Se ci concentriamo su quello che ci manca, difficilmente riusciamo ad attirare abbondanza.
Tolle sottolinea che c’è un altro ostacolo alla manifestazione: se non si riesce a pregare come se il nostro desiderio fosse già realizzato, la nostra mente non riesce a vedere ciò che non si è ancora manifestato.
Il consiglio di Tolle è: “Devi allinearti completamente con il potere del momento presente e cercare di sentire dentro di te.. La consapevolezza è la vita immanifestata e contiene tutto quello che potrebbe mai essere manifestato. Importate quindi essere allineati con quello che sentiamo nel momento presente”.
Tolle ci dice che possiamo manifestare attraverso la nostra presenza, ma non attraverso l’Ego, perché esso vive costantemente nella mancanza, non è mai soddisfatto, come se non fosse mai completo e questa sensazione ci accompagna nella nostra quotidianità.
Ho imparato ad accorgermi di questa costante insoddisfazione, ma nonostante riesca ad accettarmi di più che in passato, una vocina che si lamenta la sento. Ad esempio: se decido di prendere un aperitivo, una parte di me mi contesta questa scelta come inopportuna, che mi fa male, è una parte di me che mi giudica e che non è mai soddisfatta delle mie scelte.
Quando cerchiamo di creare qualcosa con l’Ego “prima o poi non avremo la soddisfazione perché non sarà abbastanza”.
Il desiderio può diventare un problema
Quando vogliamo manifestare qualcosa attraverso l’Ego, ci possiamo imbattere in alcuni problemi. Ad esempio potremo avere bisogno della collaborazione di qualcuno che però fa resistenza nell’aiutarci, perché spesso le persone non amano i cambiamenti.
“Una parte di quell’inerzia si manifesta attraverso esseri umani che non vogliono il cambiamento che noi cerchiamo di promuovere”. Questa situazione ci può far vedere il nostro desiderio come un problema. Da una parte sentiamo il bisogno che questa cosa si manifesti e dall’altra soffriamo nel percepire gli ostacoli.
A questo punto ciò che desideriamo realizzare può portarci dello stress. Questo succede perché non sappiamo vivere nel qui e ora, non riusciamo ad essere centrati su quello che si sta manifestando davanti ai nostri occhi nel qui e ora. Purtroppo mettiamo energie nel pensare che non stiamo riuscendo a realizzare ciò che vogliamo.
Tolle dice: “Invece di concentrarti su ciò che stai facendo in questo momento e dedicarvi la massima attenzione, tu vai al problema, mentre se tu lo facessi ti godresti veramente ciò che fai. Invece di concentrarti sul presente, ti concentri eccessivamente sul risultato desiderato.
E così il momento presente non è altro che un momento inferiore a quel momento futuro che immagini. Perciò avere buone intenzioni non è abbastanza. Devi essere consapevole durante l’intero processo creativo perché l’Ego può infiltrarsi nel processo creativo senza che tu te ne renda conto. E’ qualcosa di davvero sottile, devi essere molto vigile”.
L’Ego ti fa vedere maggiormente le difficoltà, dato che è abituato a concentrarsi sui problemi, piuttosto che sulla possibilità di realizzazione. L’unico modo per non cedere allo stress è essere presenti a noi stessi, imparare a vedere queste frasi dell’Ego che ci mettono in difficoltà e che diventano dei tranelli.
Stando nel qui e ora e nella pienezza, vedremo che potremo realizzare quello che desideriamo, nei tempi che saranno necessari. In questo modo ci godremo anche la strada, perché la vita è nell’adesso.
L’inganno dell’Ego è farci pensare che solo quando realizzeremo il nostro obiettivo potremo essere felici, perché poco dopo che l’avremo raggiunto, saremo soddisfatti per breve tempo e poi di nuovo non ci basterà. Nel frattempo non ci saremo goduti il cammino e non avremo vissuto pienamente.
Alla prossima istantanea.