Oggi vorrei proporvi una riflessione su come l’ansia può essere una nostra alleata.
Può sembrare una cosa impossibile e paradossale, ma in realtà dipende sempre da che angolazione guardiamo le situazioni.
Mi sono accorta di soffrire di ansia quando avevo vent’anni, in quel periodo mi avevano diagnosticato una colite spastica cronica. Non ci ho fatto molto caso per un certo periodo di tempo, perché non era un’ansia debilitante, però al mattino mi svegliavo con un certo affanno per tutti gli impegni che avrei dovuto affrontare nella giornata.
Temevo di non essere performante, questo perché la mia parte controllante era molto forte e voleva che tutto si svolgesse come mi ero immaginata nella mente. Da quando ho imparato ad essere più accogliente e meno giudicante con me, la mia ansia è diminuita molto.
Negli anni infatti ho compreso che, anche quando tutto non si svolge come mi aspetto, non succede niente di drammatico e se non riesco ad attuare tutto quello che mi sono programmata va bene lo stesso, nella realtà non ci sono conseguenze.
Se non mi giudico perché deludo le mie stesse aspettative, tutto va bene. Vivere le esperienze è la modalità con cui impariamo a crescere con noi stessi, fondamentale è lasciare andare il giudizio.
Riuscire a prendere consapevolezza del mio giudice interiore, mi ha permesso di comprendere che l’ansia proviene da una parte controllante di me, che in passato non accettava che le cose potessero accadere in modo diverso.
Ora però mi accorgo che le persone attorno a me si comportano in modo ansioso per le stesse “vocine interne”. Mi chiedono di essere veloce, efficiente, mi chiedono come penso di organizzarmi, disorientati dal mio nuovo modo di approcciarmi alla vita con maggiore calma e accettazione.
L’ansia quindi può svilupparsi come sintomo di conflitto tra una nostra parte più sana e accettante e una parte più pretenziosa e idealizzata, che spesso predomina sull’altra. Questa voce interiore dominante, che ci accompagna dalle prime esperienze infantili in avanti, parla molto forte anche se noi non ne siamo consapevoli e non ci permette di sentire come stiamo e cosa desideriamo veramente per noi, momento per momento.
L’ansia è un po’ un campanello d’allarme che ci informa che non ci stiamo prendendo cura di noi.
E’ quindi importante non scappare dall’ansia, ma cercare di comprendere ciò che ci crea sofferenza, perché scappare e cercare di evitare l’ansia, in realtà può alimentarla. Pensare che se ci arriverà lo stato d’ansia staremo male, che dobbiamo assolutamente evitarla, ci toglie potere.
Se invece pensiamo all’ansia come ad un’onda che arriva, ha un suo picco e poi se ne va, se l’accogliamo e cerchiamo di comprendere cosa ci sta segnalando, sempre meno saremo soggetti ai suoi attacchi.
Possiamo allearci a questo stato di disagio che ci vuole comunicare qualcosa. Certo però, che più siamo inconsapevolmente identificati nel giudizio e più queste parole ci sembreranno strane e complicate.
Sentirmi come divisa in due
Una mia paziente, in terapia da circa due mesi, a cui ho dato il compito di focalizzarsi su come si sente in seguito a comportamenti e reazioni che ha quotidianamente, un giorno è arrivata in studio felice, perché si è resa conto di aver fatto spontaneamente un gesto di gentilezza e disponibilità con una collega con cui ha un pessimo rapporto.
La cosa importante però, è che in seguito a quel gesto, ha compreso di sentirsi molto meglio emotivamente, ma ha anche percepito nitidamente, dopo poco, come una voce interna che la sgridava per la disponibilità resa, prevedendo che la collega ne avrebbe approfittato creandole dei problemi in futuro.
Era stupita di sentire tali pensieri perché, fino a poco tempo fa non li percepiva, era assolutamente identificata con tali pensieri di controllo. Lei ha usato parole come “mi sono sentita come divisa in due”.
E’ come se in alcuni momenti sapessimo fluire con gli eventi della vita, senza giudizio e in altre situazioni invece vivessimo prigionieri di sterili mentalizzazioni su come le cose dovrebbero o non dovrebbero essere.
Abituiamoci a non scappare da noi stessi, impariamo ad essere sempre in contatto con il nostro mondo interiore, in modo tale che nessun ragionamento ci intrappoli.
Così potremo superare l’ansia e vivremo in modo più semplice e gioioso.
Alla prossima istantanea