Desidero riprendere alcuni concetti di Thich Nhat Hanh e rileggere con te queste righe della Meditazione Metta:
Che io possa guardare me stesso con gli occhi della comprensione e dell’amore.
Che io possa riconoscere e toccare i semi della gioia e della felicità in me.
Che io possa imparare a identificare capire le fonti di rabbia, avidità e illusione in me stesso.
Queste parole di Thich Nhat Hanh sono importanti per capire che le sofferenze sono in noi.
Soffro quando non riesco a guardarmi con gli occhi della comprensione e dell’amore.
Soffro quando annaffio più i semi della rabbia e del rancore, al contrario sto meglio se annaffio i semi della gioia. I semi, secondo Thich Naht Hanh, sono tutti in magazzino e in base a quelli che annaffio, arrivano in soggiorno. Quindi annaffiamo i semi che ci fanno vivere meglio.
Che io possa imparare a identificare capire le fonti di rabbia, avidità e illusione in me stesso.
Come imparare a gestire la rabbia
A proposito della rabbia, per me è stato interessante il discorso che fa Thich Nhat Hanh sui semi. Nel suo libro ”Spegni il fuoco della rabbia”, a proposito di essa ci dice:
“Quando ti arrabbi tendi a credere che sia un’altra persona a provocare la tua infelicità e la biasimi per tutta la sofferenza che ti causa. Se osservi in profondità però, puoi renderti conto che la causa principale della tua sofferenza sono i semi della rabbia dentro di te.
Molti altri, nella stessa situazione non si arrabbierebbero come fai tu: magari ascoltano le stesse parole, vivono la stessa situazione e riescono benissimo a restare calmi, a non lasciarsi trascinare. E tu allora perché ti arrabbi così facilmente?”
Quello che scrive Thich Nhat Hanh è che noi diamo per scontato che, se ci arrabbiamo non potrebbe essere altrimenti, chiunque si arrabbierebbe in quella situazione lì. Osservando me stessa e gli altri, mi sono resa conto che alcune cose che facevano arrabbiare mio marito non facevano arrabbiare me e viceversa e, curiosamente, magari la stessa situazione in un certo periodo mi poteva far arrabbiare, in altri no.
Quindi dipendeva dallo stato d’animo, da come mi stavo trattando in quel momento.
Lo stato d’animo
Thich Nhat Hanh dice che la rabbia va abbracciata e compresa e mi ha fatto sorridere quando, in questo libro, ad un certo punto dice: “Ci sono psicologi (mi sono sentita chiamata in causa), che dicono ai pazienti di sfogare la rabbia” e in effetti avevo sempre creduto fosse utile sfogare la rabbia.
Quando tu scarichi la rabbia, scarichi solo l’energia ma quello che ti fa soffrire tu non lo vai ad abbracciare e quindi non lo comprendi e non lo sciogli.
Thich Nhat Hanh ci dice di essere consapevoli che la rabbia proviene da noi e quindi di stare attenti ai semi che stiamo annaffiando.
E’ importante, in certe situazioni, lasciare andare, non annaffiare il seme della rabbia ma quello della comprensione.
Nel momento in cui io mi rendo conto di essere arrabbiata e me ne prendo cura, abbraccio la mia rabbia, posso capire cosa ci sta dietro e quindi posso andare ad elaborarlo.
Se noi non ci prendiamo cura delle cose che ci fanno soffrire e non cerchiamo di elaborarle, verranno di nuovo a bussare alla nostra porta.
Alla prossima istantanea