Spesso mi viene da fare una correlazione tra quello che vivo durante il mio lavoro come psicoterapeuta e i momenti in cui medito.
In entrambe le situazioni è come se riuscissi a fermare il tempo, nel senso che riesco a vivere pienamente il momento, senza farmi distrarre da altri pensieri. Sono concentrata su quello che sto vivendo, senza sentirmi inseguita dal tempo.
Abbiamo spesso molte cose da fare e ci sentiamo di corsa e a volte, quando i nostri cari ci parlano, li ascoltiamo distrattamente perché con la mente siamo già a quello che dovremo fare dopo.
Sono grata per questo lavoro che faccio con dedizione e che mi permette per molte ore di stare connessa con la mia capacità di ascolto.
E’ una presenza mentale simile a quella che accade durante la meditazione, in cui mi connetto con la gratitudine e l’ascolto di me stessa. In questo tempo rallentato riesco a rivalutare alcuni miei momenti di vita.
Spesso mi rendo conto di essere stata un po’ affrettata nelle risposte ai miei cari, perché già presa dai miei pensieri, per questo voglio mettermi l’obiettivo di rallentare e prendere meno impegni quotidiani.
Un pensiero comune a noi occidentali è che certi momenti di grazia e di pace li possono vivere solo i monaci o le persone che si dedicano ad una vita di meditazione.
Credo invece che questi stati di grazia li possiamo vivere anche noi occidentali che abbiamo le giornate cariche di impegni.
Non è necessario diventare dei monaci, ma è importante giungere alla consapevolezza che se ci prendiamo troppi impegni da svolgere in una stessa giornata, diventa poi difficile vivere senza sentirsi invadere da un sentimento di agitazione, per il timore di non riuscire a portare a termine tutti gli impegni presi e avere anche spazio per noi stessi ed i nostri cari.
Forse l’idea di essere performanti, tipica della nostra cultura, ci sta soffocando perché ci impedisce di goderci quello che vogliamo fare?
Quante volte mi è capitato di voler fare un massaggio decontratturante e sentirmi sulle spine perché avevo paura di sforare e di arrivare in ritardo per l’impegno successivo. Una bella contraddizione!
Oppure di andare al supermercato, incontrare dei conoscenti o amici e pensare: “Se mi fermo a fare due chiacchiere arriverò in ritardo” anche se ero felice di incontrare quelle persone.
Sono felice quando sono con i miei pazienti, nella presenza mentale di quello che sta accadendo, mi rendo però conto che questo non sempre me lo concedo nei momenti liberi, con le persone care che mi regalano momenti di felicità.
Se ci sentiamo in questa situazione è necessario rallentare e scegliere come impiegare il nostro tempo, provando a vivere come quando siamo in meditazione e riusciamo a sentire la gratitudine per le persone care che ci rallegrano la vita, non dandole per scontate.
In realtà, in meditazione riesco anche a ringraziare le persone che mi fanno degli sgambetti virtuali, perché capisco che quelle esperienze mi aiutano a vedere che posso contare sulle mie risorse e ad apprezzarmi e amarmi sempre più.
L’impegno che possiamo prenderci con noi stessi, per vivere con più leggerezza le nostre giornate, è che lo stato di consapevolezza che sperimentiamo durante la meditazione, diventi sempre di più il modo naturale in cui viviamo ogni momento della giornata.
Alla prossima istantanea.