Un elemento che mi rende felice è aver trovato una buona salute stabile negli ultimi anni. Per anni ho sofferto di malattie fastidiose, come dermatiti e psoriasi, chi ne soffre sa il prurito che deve sopportare e ora ne sono guarita completamente.
Perdere la propria salute, anche per breve tempo, porta tanta infelicità, per questo è importante vedere la malattia come un aiuto per prenderci cura e comprendere noi stessi in modo più profondo.
Nel libro “Avrah Ka Dabra – Creo la mia felicità”, Dario Canil scrive a proposito della malattia:
“Tu sei creatore del tuo mondo e quando, inconsapevolmente, decidi di ammalarti è per comprendere qualcosa di te.
Lo fai creando una situazione esterna, che sia in grado di farti muovere dalla posizione arroccata della tua confort zone. La malattia diventa il contesto in cui tu puoi permetterti, fermandoti e ascoltandoti, di prendere consapevolezza di alcuni aspetti della tua vita, che la tua anima reputa importanti.
La malattia, sotto questo profilo, è l’emblema di una domanda esistenziale, mentre la guarigione riflette la tua capacità di avere trovato una risposta a tale domanda.
La malattia viene letta dalla coscienza come un’esperienza che tu stesso, inconsciamente, hai deciso di fare, in quanto ne hai bisogno per comprendere degli aspetti di te che fino a quel momento non avevi ancora acquisito.
La malattia è il modo in cui la tua anima dice alla mente che c’è qualcosa che non va e la mente comunica al corpo. Questa comunicazione prende la forma di un detto zen che dice: ‘se le comprendi le cose sono come sono, se non le comprendi le cose sono come sono’”.
Mi sono rispecchiata in queste parole di Canil. Nel mio caso, essendo stata molto proiettata sull’essere una brava psicoterapeuta sempre disponibile, lavoravo per molte ore al giorno e ad un certo punto mi sono resa conto che mi ammalavo nei momenti di esaurimento delle energie.
Se stavo male non potevo essere disponibile per i miei pazienti e quindi riuscivo a riposare senza sentirmi in colpa. E’ stato un cammino di consapevolezza, inizialmente andavo al lavoro magari molto raffreddata e costipata, trascinandomi per più giorni i sintomi influenzali, poi gradatamente ho imparato a fermarmi subito e, stando a riposo, recuperavo molto più velocemente la guarigione.
Quindi ho capito che il mio corpo si ammalava rispondendo ad una situazione psicologica.
Per anni ho anche sofferto di contratture alle spalle e alla schiena, mentre adesso non più, nonostante l’invecchiamento del mio corpo. Ho curato le mie contratture profonde andando da osteopati e fisioterapisti e ora, appena sento un piccolo fastidio muscolare, faccio stretching portando il respiro nella zona dolorante e utilizzo la meditazione per capire quale conflitto interiore mi sta procurando tensioni nel corpo.
La salute non è qualcosa di scontato, la paura della malattia può essere superata e utilizzata per capire cosa il corpo ci vuole segnalare, comprendendo i nostri sintomi potremo abbracciare e amare altre parti di noi e soprattutto potremo aiutarci a guarire presto.
Un discorso più approfondito andrebbe fatto, ma non è questa la sede, riguardo alle malattie gravi che, oltre ad essere assolutamente necessario curare affidandosi a specialisti, secondo alcuni autori la loro insorgenza potrebbe essere dovuta a blocchi psicologici che si potraggono nel tempo.
Alla prossima istantanea