Quanto spesso nella nostra quotidianità ci sentiamo sotto stress?
Lo stress ci dovrebbe aiutare nel momento del pericolo, così come avviene per gli animali, ma a noi capita anche se nulla minaccia la nostra vita, solo perché magari ci sentiamo minacciati da un giudizio che può provenire anche da noi stessi.
Se siamo molto critici con noi stessi, infatti lo stress ci accompagnerà quotidianamente.
Esso nel momento del pericolo ci aiuta ad essere pronti all’azione e a metterci in sicurezza: il cuore aumenta la frequenza dei battiti e pompa più velocemente il sangue nei muscoli, che sono così pronti a scattare. Questo grazie ad alcuni ormoni come la noradrenalina, l’adrenalina, il cortisolo, i cosiddetti ormoni dello stress, che ci dovrebbero aiutare ad affrontare la minaccia il più velocemente possibile.
Quando però la minaccia proviene dai nostri pensieri e giudizi, il perdurare dello stress e l’attivazione di questi ormoni può avvenire in modo cronico e questo potrebbe procurarci dei danni, ad es. invecchiamento precoce, abbassamento del sistema immunitario, con facilità ad ammalarci, tensioni muscolari, ecc.
E’ importante, quindi, ridurre i tempi in cui produciamo gli ormoni dello stress.
Il dottor Lipton ha scoperto, da alcuni esperimenti, che alcune cellule malate, inserite in un ambiente in cui vi era produzione di serotonina, dopamina o ossitocina, gli ormoni del benessere e della felicità, sono state in grado di autorigenerarsi.
Da qui possiamo dedurre quanto l’ambiente e i nostri pensieri siano importanti per il nostro benessere e salute.
Secondo Lipton infatti, la causa maggiore della produzione degli ormoni dello stress, sono i pensieri negativi.
L’abbraccio come antidepressivo

Altri autori ribadiscono che è importante imparare ad accettarci così come siamo e per questo suggeriscono di meditare, per entrare maggiormente in sintonia con noi stessi, fino a riuscire ad abbracciarci e ad amarci sempre di più.
Nel libro “Guarire con un abbraccio”, Céline Rivière scrive che l’abbraccio fisico può diventare un antidepressivo.
In particolare il dottor Gérard Leleu dice che “L’abbraccio è probabilmente il miglior antidepressivo. Esso stimola il buon umore. Dà due spiegazioni a questo fenomeno. La prima è chimica: l’ossitocina e la dopamina rilasciate durante l’abbraccio sono ormoni che agiscono come antidepressivi. La seconda è d’ordine psicologico: perché un abbraccio significa: sono qui per te, mi prendo cura di te”.
Nella nostra cultura siamo molto individualisti, si vive spesso da soli. Questo può portare il vantaggio di non dover scendere a compromessi e fare cosa si vuole, ma si è anche felici?
Nelle culture dove più persone vivono insieme e si abbracciano di più, si riesce meglio a far fronte allo stress.
Non tratteniamoci dall’abbracciare per dare incoraggiamento e sostegno, proviamo anche ad abbracciarci, gli abbracci scaldano il cuore, ci fanno sentire meno soli.
Quando ci sentiamo uniti agli altri siamo più felici.
Alla prossima istantanea
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