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Home Crescita Personale

Fisica Quantistica versus Fisica Materialistica

Siamo immersi nell'energia

Roberta Liberalato by Roberta Liberalato
Febbraio 20, 2021
in Crescita Personale, Meditazione, Practice, Wisdom
Reading Time: 4min read

Il nostro modo di vedere la realtà è soggettivo, è influenzato dalle nostre percezioni.

La Fisica Quantistica ha cambiato la visione della Fisica Materialistica, scoprendo che ogni oggetto è energia e nello spazio tra gli oggetti vi è energia.

Il dr. Gioacchino Pagliaro, nel libro “Mente, meditazione e benessere“, scrive:

“le particelle subatomiche possono manifestarsi sia in modo compatto sia come onda. Le particelle subatomiche per la fisica quantistica possono essere intese solo come interconnessioni o come correlazioni fra vari processi di osservazione e di misurazione, ma non come entità autonome e localizzate in posti precisi.

Tutto questo non è semplice da conciliare con le nostre convinzioni ed è difficile da accettare tanto più perché viviamo, per mezzo delle nostre percezioni, quotidianamente immersi in un mondo fatto di oggetti solidi e come tali dotati di dimensioni; tale evidenza dà l’idea che anche le parti più piccole della materia siano solide, localizzate e misurabili.

Per i fisici quantistici le particelle subatomiche hanno la capacità di apparire sia come solide sia come flussi di energia e non dovrebbero quindi essere classificate come particelle o come onde, ma come un’unica entità chi ha questa duplice capacità e che prende il nome di quantum”.

Per la nostra esperienza trovo utile parlare di percezione, di quello che noi percepiamo. “L’organizzazione sensoriale degli esseri umani porta a percepire la realtà in un certo modo che appare come unico possibile. Così non è, infatti il processo evolutivo dei nostri organi di senso, sul piano fisiologico e sul piano dell’apprendimento, ha privilegiato lo sviluppo di determinate abilità a discapito di altre.

E’ come se in questo processo di apprendimento ci fossimo autolimitati, imparando a non vedere e a non percepire tutto quello che non è ordinario, privilegiando ciò che è ordinariamente condiviso e atteso”.

Questo concetto è molto interessante, in quanto noi diamo per scontato che tutto quello che ci circonda sia l’unica percezione che ci può essere, ma non è così.

Facciamo l’esempio della vista: “la percezione visiva, ad esempio, dipende dalla fisiologia dell’occhio umano e dalla relazione che si instaura tra la vista è luce: siamo convinti di vedere gli oggetti mentre in realtà vediamo la luce di questi riflettono” (Conforto G., 1999).

Siamo convinti di percepire tutta la luce attraverso l’inganno della sua luminosità, mentre ne percepiamo una piccolissima parte, illudendoci che le cose che vediamo attraverso di essa siano la realtà. Se la gran parte della luce è invisibile all’occhio umano, perché solo con particolari apparecchiature è possibile vederne i diversi tipi, diventa sempre più convincente l’idea che la realtà ordinaria sia solo una tra le tante possibili, in questo caso risultante dall’interazione tra le teorie dell’osservatore e la luce convenzionale”.

Questo è un esempio che ci dà la scienza, spiegandoci che l’immagine arriva dopo un iter.

Non solo la materia è circondata da energia ma anche noi, che con il nostro corpo umano emaniamo onde elettromagnetiche, che si uniscono alle onde degli altri corpi formando così un’unica energia globale.

Quando affrontiamo un problema o quando siamo in una situazione in cui ci sentiamo a disagio, dobbiamo pensare che non c’è una sola ottica, perché noi influenziamo gli altri.

Uno degli assiomi del dr. P. Watzlawick sulla comunicazione, è molto interessante, parla della punteggiatura della comunicazione in una relazione. Evidenzia come, ad esempio, nelle coppie durante un litigio uno attribuisce la colpa all’altro del proprio comportamento e non pensa di avere delle responsabilità.

Se, ad esempio, mio marito arriva a casa e mi trova particolarmente silenziosa, alla prima cosa che dico magari mi risponde male e io mi chiederei perché, non pensando che col mio silenzio ho creato un clima di tensione. Non accogliendolo quando lui è entrato, non sono stata affettuosa, non sono stata accogliente e questo può far sì che lui pensi che io sia arrabbiata con lui.

Tutto intorno a noi è energia, noi siamo energia, noi condizioniamo gli altri e veniamo condizionati.

Alla prossima istantanea.

Mente, Meditazione e Benessere
Gioacchino Pagliaro
Mente, Meditazione e Benessere

 

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