Parlando con un caro amico che si è separato da poco, ho percepito che sta vivendo un senso di impotenza nella gestione dei suoi figli.
Pare che lui e l’ex moglie non riescano ad essere un fronte genitoriale unico, che i figli si approfittino di questa situazione e si oppongano spesso agli inviti del padre. Il sentirsi impotente lo porta a vivere in modo ansioso gli incontri con i figli.
Sul disagio che proviamo quando ci troviamo di fronte a nuove sfide, nel mio libro “Istantanee di felicità” (se vuoi lo puoi acquistare qui), scrivo:
“Facciamo una riflessione su quello che ci spaventa dell’incertezza, essa per definizione è impossibile da controllare. Ogni cosa che sfugge al nostro controllo ci crea ansia, pensare di poter controllare gli eventi della nostra vita è un’illusione della mente, perché in realtà, ogni cosa è incerta”.
E’ importante partire da questo presupposto, ovvero che noi non possiamo controllare gli eventi ed è inutile perdere tempo ad immaginare i vari scenari che potrebbero capitare.
Nel caso del mio amico, arrovellarsi sulla domanda:“Se faccio questa richiesta a mio figlio, come mi risponderà?” , non gli è di nessuna utilità.
Potrebbe invece provare ad avere fiducia sul fatto che il figlio lo ascolterà e se non succede, può usare la creatività per far fronte alla situazione nel miglior modo possibile.
La fiducia ci aiuta a non avere timori

“Quando succede improvvisamente un evento o un ostacolo alla programmazione della nostra vita, può andare in pezzi la sicurezza illusoria ed è lì che abbiamo la possibilità di giocare le nostre carte, in base a quanto siamo in grado di far fronte all’incertezza della nuova situazione”.
La fiducia ci aiuta a non temere le situazioni che dobbiamo affrontare, perché saremo convinti che troveremo sempre una soluzione o faremo una proposta che risolverà il malessere.
“La persona che cerca di avere tutto sotto controllo e non vuole modificare nulla fa fatica ad assumersi la responsabilità del proprio destino”. In questo scenario, il rischio è quello di percepirsi come immobili e vittime degli eventi che stanno accadendo, dando la responsabilità agli altri.
Questo atteggiamento da vittima ci porta a controllare ancora di più gli eventi, con la conseguente ansia che le cose non vadano come desideriamo.
“La persona che invece ha compreso di essere l’artefice del proprio destino, sarà in grado di abbracciare le possibilità che spuntano ogni giorno, anche se impreviste, saprà essere aperto e vigile al cambiamento delle situazioni e si adeguerà in modo fiducioso, flessibile, trovando soluzioni creative quando problemi e ostacoli bloccano la strada.
Avendo coltivato la fiducia in se stessa è pronta a rinnovarsi costantemente, senza incolpare la realtà esterna, perché riconosce a se stessa il potere di trasformare ogni situazione in nuove opportunità”.
Questo è l’atteggiamento che ci può far sentire al sicuro con noi stessi e diminuire il nostro senso di impotenza di fronte alle sfide che la vita ci pone davanti
Alla prossima istantanea

