La meditazione è uno strumento importante per riconoscere i miei pensieri: quali mi sono utili e quali posso lasciare andare perché alimentano una sofferenza inutile. Un’altra cosa che mi aiuta a fare è non andare nel reattivo. In passato spesso ad una frase “provocatrice” reagivo subito, mi sentivo sotto attacco e rispondevo impulsivamente.
Durante la meditazione si cerca di preservare il più possibile l’immobilità. Le prime volte mi capitava di sentire in qualche parte nel corpo dei pruriti. Man mano ho imparato a non grattarmi, banalmente, e ho visto che la situazione cambiava tranquillamente, senza che io intervenissi subito.
Questo modo di non reagire mi permette, sempre di più, di stare nella mia realtà con quello che c’è, senza voler scappare dalle situazioni, anche se non mi sono gradite. Mi aiuta a capire dove ho potere di modificare le cose e dove invece devo semplicemente imparare ad accettarle per come sono.
Correre con il vento a favore
Con la pratica meditativa costante si impara ad osservare tutte le volte che giudichiamo la realtà in modo negativo o critico, se stiamo rimuginando sopra alle situazioni o ci preoccupiamo. Questi pensieri attivano il sistema di avversione della mente, che ci fa sprecare molta energia perché la mente confronta in modo costante quello che sta accadendo, con quello che invece vorremmo che accadesse.
E’ come correre controvento, facciamo molto sforzo per percorrere pochi metri.
Questo ci fa diventare più ansiosi, meno flessibili e creativi, anche più reattivi e insofferenti.
Se invece impariamo ad accettare quello che c’è, a cuore aperto, attiviamo il sistema mentale di avvicinamento, la nostra vita ha la possibilità di diventare più ricca, più flessibile e più creativa.
Jon Kabat-Zinn nel libro “Vivere momento per momento” scrive:
“La capacità di essere consapevoli è presente in ciascuno di noi. Tutto quello che occorre è coltivare l’attenzione al momento presente, sospendendo il giudizio, o perlomeno rendendoci conto di quanto abitualmente siamo pieni di giudizio. Possiamo rappresentarci la consapevolezza come una lente che concentra le energie disperse e reattive nella nostra mente in un’unica sorgente di energia coerente, che si rende disponibile per vivere, risolvere problemi e per guarirci.
Abitualmente, senza rendercene conto, sprechiamo enormi quantità di energie reagendo automaticamente e inconsciamente agli eventi esterni, alle nostre esperienze interne. Coltivare la consapevolezza significa imparare ad usare e focalizzare quest’energia sprecata, così facendo impariamo anche a calmarci abbastanza per entrare in lunghi momenti di profondo benessere e rilassamento, momenti in cui ci sentiamo integri e totali come persone.”
In questa istantanea abbiamo iniziato a vedere come funziona la mente.
Cominciamo a capire che noi non siamo i nostri pensieri.
Alla prossima istantanea