In questa istantanea voglio proseguire il discorso sul prendersi la responsabilità di quello che accade nella nostra vita, perché in questo modo possiamo vedere il potere che abbiamo di migliorare la nostra situazione.
Focalizzandoci sul modo in cui subiamo determinate situazioni che ci vengono imposte, possiamo imparare delle cose nuove su di noi e possiamo riuscire a lasciare andare l’atteggiamento vittimistico passivo, che non ci permette di trovare dei punti di forza nella situazione in cui stiamo vivendo.
Nelle relazioni sentimentali spesso ci si lamenta del partner che non ci capisce, che non si prende cura di noi, ma è quando siamo noi a prenderci cura di noi stessi che gli altri ci valorizzano di più.
Come facciamo a mettere in pratica questo?
La cosa fondamentale è vivere ascoltandoci e sentendo cosa desideriamo veramente, attraverso le nostre emozioni e sensazioni. La mente ci parla incessantemente, andando dietro ai programmi mentali che si sono costruiti negli anni con i nostri vissuti. Il continuo cicaleccio della mente non ci permette di sentire cosa vogliamo davvero per noi.
Ci sono momenti in cui sentiamo il bisogno di stare insieme agli altri, alle persone che amiamo, agli amici e altri momenti che vogliamo solo stare con noi stessi e non c’è nulla di male in questo. Se mettiamo in pratica cosa realmente riconosciamo come un nostro bisogno, diventeremo meno manipolabili dai desideri degli altri. Riusciremo a dire dei no, invece che un sì che ci provoca malessere e rancore nei confronti di chi ce l’ha estorto.
Non creeremo così una “relazione di recriminazione” in cui ci sentiamo vittime della volontà altrui, a cui reagiamo rinfacciando e recriminando, mettendo così in atto il gioco vittima-carnefice.
Il detto “in amor vince chi fugge” non significa che non dobbiamo farci trovare o rispondere al telefono perché così veniamo considerati, ma chi fugge, in questo caso, è colui che non tradisce se stesso per accontentare l’altro. Per non tradire se stessi però bisogna conoscere i propri bisogni ed essere in grado di soddisfarli, senza aspettare che siano gli altri a soddisfare i nostri desideri.
Con la meditazione riusciamo a calmare la mente con i suoi pensieri incalzanti e troviamo il modo di entrare in contatto con noi stessi per allenarci ad ascoltarci sempre più in profondità.
Dopo che avremo imparato a sentire di cosa abbiamo bisogno e cosa desideriamo, con mente calma, potremo anche imparare a comunicarlo con serenità al nostro partner, però senza aspettarsi nulla in cambio e se anche il nostro partner ci comunica i suoi bisogni e desideri, potremo trovare insieme una mediazione.
Se non sarà possibile realizzarli entrambi, si può fare a turno oppure ci si lascia liberi di farlo in autonomia, ma senza sentirci traditi.
Alla prossima istantanea