Alcune persone si lamentano che il loro partner è costantemente critico nei loro confronti, ma non si accorgono di comportarsi nello stesso modo.
Bill Swan, psicologo sociale, dice che le persone vogliono essere riconosciute dagli altri, in accordo con ciò che sentono e credono fermamente di se stessi.
“Vogliono che la visione di sé venga validata, in quanto fornisce un senso di stabilità alla loro vita“.
La ricerca di questo psicologo dimostra anche che “le persone fanno valutazioni fortemente negative su se stesse e cercano quindi di interagire con gli altri a cui non piacciono, così che la loro esperienza risulti più famigliare e coerente”.
Quindi inconsciamente le persone che sono particolarmente autocritiche con loro stesse, sono attratte da partner giudicanti che confermano il loro auto-giudizio.
Di questa ricerca ne parla Kristin Neff nel libro “La self-compassion”, in cui sono inseriti anche degli esercizi utili per imparare ad essere più amorevoli con se stessi.
Ne descrivo uno che ho sperimentato durante la mia psicoterapia e che, a mia volta, ho usato con le coppie che ho seguito.
Parlare con il nostro accusatore
Prendi tre sedie: una per l’accusatore, ovvero la tua parte più giudicante, la seconda per la vittima, la parte che subisce le critiche e la terza per la tua parte compassionevole e accettante, la parte che sarebbe utile allenare.
Scegli una frase di biasimo che sei abituato/a a dirti e, quando sei seduto/a sulla sedia della vittima, dì alla parte accusatrice quanto non ti senti compreso/a, continua poi a cambiare la sedia fino ad esaurire il dibattito. Infine ti sposterai sulla sedia in cui eserciterai la compassione e ti rivolgerai ad entrambe le altre parti.
Alla parte accusatrice, ad esempio, potrai dire: “vedo che sei veramente impaurito, che stai cercando di aiutarmi a non commettere errori, proprio come faceva la mamma..” in questo modo potrai vedere da dove proviene questa parte di te.
Alla parte che subisce potresti dire: “Tutto quello che vuoi è di essere accettato così come sei..”.
Avendo un atteggiamento compassionevole, sia con una parte che con l’altra, cambierai il tono della voce, ma sempre sarai comprensivo e accettante.
Dopo che il dialogo è terminato, rifletti su ciò che è successo e nota se arrivano delle intuizioni. Potrai vedere che la tua parte critica ti crea sofferenza e, cambiando le parole e l’approccio, cambierà il rapporto che hai con te stesso.
Una critica costruttiva può essere utile, mentre la critica feroce ci rende infelici e nemici di noi stessi.
Questo esercizio ci può aiutare a vedere se abbiamo la tendenza ad auto accusarci e ad imparare ad essere più indulgenti, diventando così nostri alleati.
Se siamo alleati di noi stessi, più facilmente attireremo un partner con cui potremo sviluppare alleanza e complicità, proprio perché avremo cambiato le nostre frasi interne di giudizio.
Alla prossima istantanea