A volte nella vita le cose non vanno come ce le siamo immaginate o le abbiamo programmate accuratamente a tavolino: in quei momenti ci arrabbiamo e ci disperiamo, perchè pensiamo che tutto sia perduto.
Invece poi, in realtà, quell’imprevisto ci porta opportunità inimaginabili o semplicemente ci ha evitato situazioni di disagio peggiori di quella che abbiamo vissuto.
Pensiamo a situazioni, apparentemente banali, in cui abbiamo perso un treno e poi veniamo a sapere che ha avuto ore di ritardo, oppure non riusciamo a superare una selezione per entrare all’Università o un concorso e, successivamente, si aprono possibilità molto più interessanti di quelle che ci sono state precluse.
Quando accade un evento imprevisto che ci sembra negativo, possiamo imparare a non lasciarci travolgere dallo sconforto e dalla disperazione, ma osservare quello che ci sta capitando con un po’ di distacco e aspettare di vedere che tipo di esperienza ci vuole far vivere la vita.
Magari quell’evento ci salverà da un disagio maggiore o ci aiuterà a crescere nelle nostre consapevolezze, a capire che possiamo contare su di noi anche nelle difficoltà.
Un breve racconto di Thich Nhat Hanh, nel libro “Vedere in consapevolezza”, ci fa un esempio illuminante:
Buona o cattiva fortuna?
“Un giorno un contadino andò al campo e scoprì che il suo cavallo era scappato. La gente del villaggio disse: “Oh che sfortuna!”.
Il giorno dopo il cavallo tornò con altri due cavalli e la gente del villaggio disse: “Che fortuna!”.
Poi il figlio del contadino fu disarcionato da uno dei cavalli e si ruppe una gamba e gli abitanti del villaggio gli mostrarono solidarietà dicendo: “Ma che sfortuna!”.
Poco dopo scoppiò una guerra e i giovani del villaggio cominciarono ad essere reclutati, ma poiché il figlio del contadino aveva una gamba rotta fu l’unico a non essere arruolato.
A quel punto la gente del villaggio disse al contadino che per suo figlio rompersi la gamba era stata una gran fortuna.
La morale di questa storia secolare è che non è possibile giudicare se un qualsiasi evento è semplicemente fortunato o sfortunato, buono o cattivo. Per conoscere il vero impatto di un evento, bisognerebbe poter viaggiare nel tempo e nello spazio.
Ogni successo contiene delle difficoltà e ogni fallimento contribuisce ad accrescere la saggezza o il successo a venire. Ogni evento è insieme fortunato e sfortunato.
Fortunato e sfortunato, buono e cattivo, sono concetti che esistono soltanto nelle nostre percezioni”.
L’autore con questo semplice racconto ci aiuta a capire che dare giudizi affrettati può portarci a soffrire inutilmente, magari ci disperiamo per aver perso un’opportunità, ma poi arriva un’occasione ancora più grandiosa.
Alleniamoci a guardare le possibilità che ci possono essere dietro alle difficoltà che incontriamo.
Questo atteggiamento mi sta aiutando a vivere meglio le avversità e i contrattempi, quando mi capita qualcosa di apparentemente negativo rimango curiosa ad osservare la situazione e spesso scopro nuove opportunità e consapevolezze, ma soprattutto scopro che sono in grado di rimanere fiduciosa e serena, nonostante tutto.
Alla prossima istantanea
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