Oggi vorrei parlarvi di quando l’amore può essere dannoso.
A causa di traumi o di insegnamenti poco sani nella nostra infanzia, da adulti a volte cerchiamo di curare le nostre ferite attraverso relazioni amorose che ci fanno soffrire.
L’approccio che spesso abbiamo alla nostra vita è condizionato da quello che abbiamo assorbito nella relazione con i nostri adulti di riferimento e da quello che abbiamo osservato della loro relazione sentimentale.
La stessa cosa è avvenuta a loro nella famiglia di origine.
Non sempre quello che abbiamo assimilato nelle nostre famiglie ci fornisce un metodo per avere relazioni felici. Purtroppo però non sappiamo farci delle domande in più e spesso ripetiamo le stesse modalità familiari anche se non ci renderanno felici.
Io stessa, quando ho iniziato la psicoterapia, arrabbiata con il mio ex fidanzato perché mi aveva lasciata, lo incolpavo di tutto, perché avevo creato nella mia mente delle aspettative ed ero rimasta delusa.
Parlando di lui mi sono accorta che avevo un atteggiamento giudicante, la mia psicoterapeuta mi ha aiutata a vedere che utilizzavo lo stesso atteggiamento relazionale di mia madre. Infatti lei parlava di mio padre con molti giudizi, nel senso che pensava di far bene solo lei e, se lui era in disaccordo, era in torto.
Abbiamo già visto che stare nel giudizio ci toglie il potere di avere una vita migliore. Quando aspettiamo che siano gli altri a darci quello che desideriamo, rimarremo spesso delusi perché ognuno si esprime in base ai propri condizionamenti ed esperienze, che non possono essere gli stessi nostri, dato che abbiamo un passato molto differente.
In studio spesso accolgo pazienti giovani, che hanno relazioni affettive non appaganti. Indagando nelle loro relazioni familiari, si scoprono genitori con atteggiamento molto rivendicativo e giudicante, con problemi al lavoro, con gli amici e che spesso colpevolizzano i figli di tante piccole cose.
Si ritrovano così ad avere dei partner che li fanno sentire in colpa, quando non la pensano allo stesso modo. A volte stanno in coppia con qualcuno che li colpevolizza, mentre nella relazione successiva sono loro che incarnano maggiormente un ruolo persecutorio. Questi ruoli, vittima e persecutore, sono due facce della stessa medaglia e danno origine a relazioni non equilibrate.
Per ovviare a queste sofferenze, sempre se non si fa una psicoterapia, si potrebbe rivedere, magari con l’aiuto di fratelli e sorelle, la propria storia infantile. Questo può essere utile, perché lo stesso evento un soggetto può averlo vissuto con alcune note emotive, mentre l’altro con altre.
Ripercorrere la nostra vita ci può aiutare a vedere se i vissuti passati, che sono stati interiorizzati, ci stanno condizionando nella nostra vita attuale, nella scelta del partner, in modo tale da poter scegliere relazioni appaganti e nutrienti.
Alla prossima istantanea.