“L’altra riva del fiume” di Thich Nhat Hanh è un libro che utilizzo nei momenti difficili, quando mi trovo a ripensare a cosa ho fatto in una determinata situazione e cosa invece avrei potuto fare di diverso.
Tutto questo rimuginare mi porta ad uno stato di frustrazione e d’impotenza. Thich Naht Hanh suggerisce piccoli insegnamenti per liberare la mente da questi pensieri.
Raggiungere il Nirvana
“Quando riusciamo a sciogliere tutti i nodi che ci legano, raggiungiamo quella libertà che si chiama Nirvana.
Quando riusciamo a lasciare andare una piccola quantità delle afflizioni e degli ostacoli che derivano dalla conoscenza (ed io aggiungerei dalle nostre idealizzazioni, quando non accettiamo quello che stiamo vivendo perché non avviene secondo le nostre aspettative) abbiamo una piccola quantità di Nirvana, e quel Nirvana è già a nostra disposizione qui e ora, nel momento presente.
Solo lasciando andare possiamo essere liberi. Prendiamo ad esempio una persona arrabbiata, si sente malissimo, si sente all’inferno. Se quella persona è in grado di vedere la realtà e di far nascere in sé la compassione, la febbre della rabbia gli passerà e poi si sentirà serena e in pace e a proprio agio. Il Nirvana è uno stato di serenità e di freschezza.
Quando riusciamo a lasciare andare un sentimento di rabbia proviamo un assaggio di Nirvana. Quando lasciamo andare una sensazione di dubbio, proviamo il Nirvana. Il Nirvana non è un sogno lontano, è qui, appena siamo pronti a lasciare andare, appena sciogliamo gli ostacoli della conoscenza e delle afflizioni”.
Thich Naht Hanh parla di lasciare andare i dubbi e concordo con lui, spesso le nostre sofferenze derivano dai nostri dubbi. Ogni volta che facciamo una scelta e siamo attanagliati dai dubbi, ci impantaniamo su quello che riteniamo giusto o sbagliato e non capiamo qual è la cosa migliore per noi.
E’ liberatorio scegliere la prima idea che concepiamo, probabilmente proviene dai nostri desideri e abbiamo bisogno di vivere quell’esperienza. Purtroppo spesso abbiamo una vocina che interviene a squalificare il nostro primo pensiero o desiderio.
Stare molto nei dubbi e nelle mentalizzazioni ci fa soffrire, ripercorrere meticolosamente alcuni passaggi di ciò che potrebbe succedere ci crea apprensione. L’autore sottolinea che per raggiungere il Nirvana abbiamo bisogno della nostra presenza mentale, per lasciare andare dubbi e idealizzazioni.
Se siamo presenti possiamo ascoltare il nostro sentire e scegliere il comportamento che ci fa vivere meglio.
L’autore ci dice a proposito: “la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva è quel genere di comprensione profonda che ci aiuta a sciogliere tutti questi nodi e ad aprirci un varco attraverso le nostre afflizioni. Arrivare all’altra riva significa arrivare alla sponda della liberazione”
Quando ci sentiamo leggeri ci sentiamo felici e questo stato di leggerezza spesso è connesso a intuizioni su noi stessi, o quando lasciamo andare finalmente dei pensieri ripetitivi e accettiamo quello che ci sta succedendo.
Questo senso di leggerezza è il Nirvana, e lo possiamo trovare in noi stessi, utilizzando gli strumenti che abbiamo visto nelle istantanee.
Alla prossima istantanea