Oggi ti propongo una riflessione sulla salute.
Nel mio libro “Istantanee di felicità” ho scritto un capitolo che s’intitola: “Come migliorare la nostra salute grazie ai pensieri”.
Inizio il capitolo con una frase di Dario Canil: “Tu sei creatore del tuo mondo e quando, inconsapevolmente, decidi di ammalarti, è per comprendere qualcosa di te”.
Effettivamente da quando ho iniziato a meditare e a cambiare approccio nei confronti dei miei pensieri di preoccupazione, la mia salute è migliorata esponenzialmente. Maggiore è stata la connessione con i miei bisogni e più ho imparato a comprendere perché mi stava venendo quel sintomo, riuscendo così ad intervenire tempestivamente, superando le diagnosi di cronicità che mi erano state fatte.
Ora so comprendere che le mie somatizzazioni sono legate a dei blocchi energetici e agisco portando energia e consapevolezza ai Chakra corrispondenti.
Dal mio libro:
“Le convinzioni che abbiamo su noi stessi, sulle nostre capacità e il modo in cui vediamo il mondo, influiscono su ciò che ci appare possibile o meno. Il nostro modo di vedere influisce su quanta energia abbiamo a disposizione per ciò che dobbiamo fare nella nostra quotidianità.
Per esempio, quando ci sentiamo sotto pressione per i numerosi impegni, ci sentiamo inefficaci ed è facile cadere nella cosìddetta ruminazione depressiva, da cui origina una sfilza inconsapevole di pensieri che finisce per produrre sentimenti sempre più persistenti di inadeguatezza, depressione e impotenza”.
Imparando ad osservare i miei pensieri con la meditazione, ho imparato a non farmi travolgere da ansie inutili e dalle somatizzazioni, il mio corpo non ha più bisogno di produrre sintomi. Mentre prima non ero consapevole del collegamento tra i miei malesseri e i miei pensieri.
“Ci sentiamo minacciati, anche se la minaccia è solo potenziale. I sentimenti predominanti saranno l’insicurezza e la scarsa padronanza della situazione o del nostro benessere. Il fatto che le minacce siano solo immaginarie fa poca differenza ai fini dello stress che subiamo e dell’effetto che questo stress ha sulla nostra vita”
La maggior parte delle minacce che noi avvertiamo non sono reali, ma condizionate dai nostri pensieri, da film drammatici che ci creiamo anche grazie alle notizie esterne.
A proposito Jon Kabat-Zinn dice: “Sentirsi minacciato può accendere in te sentimenti di rabbia e di ostilità, che possono svilupparsi in un comportamento esplicitamente aggressivo, derivante da profondi istinti di difesa della tua posizione e per mantenere la situazione sotto controllo.
La nostra preoccupazione di mantenere le cose sotto controllo non si limita ai grandi problemi della vita, a volte le nostre reazioni sono per eventi piccolissimi, quasi insignificanti, che minacciano in qualche modo il nostro senso di padronanza delle situazioni, come può essere una coda alla cassa del supermercato…”.
Da quando ho compreso questi concetti, sono diventata meno reattiva.
Pensiamo a quante minaccie percepiamo vivendo in una città, anche il “furbetto” che cerca di saltare la coda possiamo percepirlo come una minaccia.
Non sono minacce reali, ma il malessere e lo stress che provoca dentro di noi sì che è reale.
Alla prossima istantanea
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