Con questa meditazione possiamo connetterci con la nostra abbondanza, seguendo le parole di Eckhart Tolle:
“La fonte di ogni abbondanza non è fuori di voi, è parte di chi siete, in ogni modo cominciare vedendo e riconoscendo l’abbondanza al di fuori. Vedete l’abbondanza della vita, tutto intorno a voi: il calore del sole sulla vostra pelle, lo spettacolo della magnificenza dei fiori in mostra davanti a un fioraio, mordere un frutto succulento o lasciarvi inzuppare dall’abbondanza dell’acqua che cade dal cielo.
La pienezza della vita è lì a ogni passo, il riconoscimento di quell’abbondanza, che è intorno a voi, risveglia l’abbondanza interiore dormiente. Lasciatela fluire fuori.
Quando sorridete a una persona che non conoscete, per un istante l’energia fluisce verso l’esterno: diventate qualcuno che dà. Domandatevi spesso cosa potete dare in quel momento, come potete essere al servizio di quella persona, di quella situazione.
Non avete bisogno di possedere nulla per sentire l’abbondanza, ma se la sentite vi arriverà quasi certamente una grande abbondanza. L’abbondanza arriva solo a coloro che già ce l’hanno.
L’alberello non vuole nulla, perché è una cosa sola con la totalità e la totalità agisce attraverso di esso. Osservate i gigli del campo come crescono, disse Gesù, non faticano, non tessono, eppure vi dico che neanche Salomone in tutta la sua magnificenza vestiva come uno di essi.
Possiamo dire che la totalità, la vita, vuole che l’alberello diventi un albero, ma l’alberello non si vede separato dalla vita e così non vuole nulla per sé, è una cosa sola con quello che vuole la vita, ecco perché non è preoccupato o stressato e, se deve morire prematuramente, muore con facilità. Si arrende alla morte come alla vita. Sente, non importa quanto oscuramente, il suo radicamento nell’essere, l’unica vita eterna senza forma.
Una nuova dimensione di coscienza si apre quando non opponete resistenza interiormente, quando vi arrendete.
Quando non confondo più chi sono con una forma temporanea di me, allora la dimensione dell’illimitato e dell’eterno può esprimersi attraverso di me e guidare me.
Mi libera anche dalla dipendenza dalla forma. Mi libera dal riconoscimento puramente intellettuale: ho la convinzione che io non sono questa forma.
La domanda più importante è in questo momento posso sentire la presenza dello spazio interiore, cioè posso sentire la mia stessa presenza, che significa in realtà la presenza del Io Sono.”
Buona meditazione
Alla prossima istantanea
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