In tante istantanee vi ho già parlato di come lo stress possa influire pesantemente nella nostra vita, riducendo la possibilità di vivere in serenità e allontanandoci dalla felicità. Nel libro “Come diventare un Buddha in cinque settimane”, Giulio Cesare Giacobbe ci mostra una visione legata alla psicologia buddhista, sulla causa delle nevrosi legate allo stress.
Quando il nostro Io è rappresentato dal nostro status
“Da quando l’essere umano ha iniziato l’evoluzione psichica, che ha fatto del pensiero la sua principale attività percettiva, il suo Io, cioè l’immagine che l’essere umano ha di se stesso, ha travalicato i limiti naturali del suo corpo.
Il nostro Io si è esteso ai nostri possessi materiali, alla nostra consistenza economica, ai nostri ruoli sociali, ai nostri protocolli comportamentali, alle immagini stereotipate della nostra cultura. In altri termini a dei simboli concettuali.
Così noi oggi non ci identifichiamo solo con il nostro corpo, ma anche con la nostra casa, la nostra automobile, il nostro televisore, il nostro conto in banca, i nostri parenti, amici, la nostra professione, il nostro prestigio, il nostro ruolo sociale.
Queste, secondo la psicologia buddhista, sono alla radice della nevrosi e quindi della sofferenza umana. Essa costituisce un processo nevrotico, perché costituisce un processo di allontanamento dalla realtà, cioè dalla naturale coincidenza dell’Io con il corpo.
Nella nevrosi l’Io si identifica con una serie sempre più numerosa e complessa di simboli mentali, costruiti sulla base di valori sociali o culturali, ma non naturali.
La sofferenza deriva, evidentemente, da una dilatazione dello stato di vulnerabilità dell’Io, che aumenta con l’aumentare dei numeri di oggetti con cui si identifica”.
Pensiamo semplicemente a quelle volte che abbiamo provato una sensazione di sete o di fame, che non abbiamo potuto soddisfare, perché impegnati in una seduta di lavoro o in una riunione, e al disagio che abbiamo provato.
Questo è un esempio banale, ma quante volte vorremmo prenderci cura delle nostre necessità e la situazione del momento non ce lo consente. Altre volte pensiamo che non sia il momento giusto per la situazione che stiamo vivendo e andiamo contro il nostro sentire.
Ci ritroviamo a vivere preoccupandoci per come siamo vestiti, di non essere ben accettati in alcuni ambienti e questo ci provoca ulteriore stress. Tutti gli attaccamenti allo status e ai beni materiali, ci possono provocare stress.
Con questa consapevolezza, possiamo iniziare a provare a lasciare alcune situazioni che non ci fanno stare a nostro agio. Questo nostro nuovo atteggiamento potrebbe forse attirarci critiche da parte di quelli che sanno sempre cosa è meglio per gli altri, ma permetterà a noi di avere maggiori energie a nostra disposizione.
Prenderci il tempo per focalizzarci sull’ascolto di noi stessi, ci può aiutare a ridurre lo stress ed assaporare sempre più momenti di serenità e pienezza.
Alla prossima istantanea