Vivere nella consapevolezza significa vivere con più libertà?
Abbiamo visto che la maggior parte delle nostre sofferenze sono a causa di pensieri ripetitivi di difesa o paura. Ad esempio, se riceviamo una provocazione, spesso ci viene da rispondere in modo reattivo e magari anche con aggressività.
Alcuni giorni fa ho incontrato con un amico di vecchia data, che ha iniziato a scherzare con me in modo provocatorio, come fa da quando l’ho conosco.
Inizialmente ho reagito rispondendo a tono, ma poi, ad una battuta più pesante, ho smesso di rispondere e lui ha pensato che mi fossi offesa.
Non mi sono offesa, semplicemente non c’era dentro di me una risposta e quindi non ho detto nulla. Mi sono ascoltata: dentro di me c’era serenità e silenzio e ho deciso di seguire il mio silenzio.
Credo che i miei amici mi considerino più distaccata rispetto a com’ero tempo fa, perchè reagivo alle provocazioni e, sempre scherzando, battuta dopo battuta, costruivo la mia difesa.
Inerenti a questo argomento, trovo molto utili le parole scritte da Eckhart Tolle nel libro “Tutt’uno con la vita”:
“Con la consapevolezza, giunge la disidentificazione dai pensieri, dalle emozioni e dalle reazioni.
Questo non va confuso con la negazione.
I pensieri, le emozioni e le reazioni sono riconosciuti e, nel momento stesso del riconoscimento, la disidentificazione avviene automaticamente.
Il vostro senso di sé, il vostro chi siete, subisce un cambiamento, prima eravate i pensieri, le emozioni, le reazioni, adesso siete la consapevolezza, la presenza cosciente che testimonia questi stati”.
Essere Luce nella presenza
Eckhart Tolle ha osservato la consapevolezza a lungo e ne ha saputo cogliere i tanti aspetti.
Le sue parole descrivono bene il mio vissuto di questi giorni, mentre faccio fatica a spiegare agli altri che il mio distacco non è dovuto al menefreghismo, nè tantomeno alla permalosità.
Semplicemente non devo più difendermi, non mi identifico più con alcuni pensieri.
Sto in ascolto dei miei vissuti, mi sento serena e la gioia può emergere senza che senta l’esigenza di esprimerla in modo chiassoso.
“Grazie alla consapevolezza le emozioni e i pensieri si spersonalizzano, la loro natura impersonale è riconosciuta, non vi è più un senso del sé in essi. Sono solo emozioni umane, umani pensieri.
La vostra intera storia personale, che in fondo non è altro che una storia, un fascio di pensieri e di emozioni, diventa di secondaria importanza e non occupa più il posto in prima fila nella vostra coscienza.
Non costituisce più a lungo la base della vostra identità.
Siete la luce della presenza”.
Trovo sia molto bello vivere così, stando in osservazione di quello che succede intorno a me, ma soprattutto in quello che avviene dentro di me, senza esserne travolta.
Alla prossima istantanea