Alcuni pazienti e amici a volte mi dicono di provare disagio nella relazione con il partner, perché non lo sopportano più ed elencano tutta una serie di cose o situazioni da cui vengono infastiditi.
Nonostante la veemenza con cui esprimono questi vissuti, queste coppie non arrivano a lasciarsi, infatti è più probabile che la separazione avvenga quando tra i partner non esiste neanche più l’irritazione.
In genere siamo pronti a lasciare andare il partner quando non rispecchia più le nostre parti che dobbiamo ancora imparare ad accogliere, ma fino a quel momento, la relazione ci sta ancora aiutando a vedere alcune nostre fragilità.
E’ importante però capire che litigare portando l’attenzione su ciò che non va nell’altro, non è di aiuto, mentre è più utile lasciare le nostre resistenze e praticare la comprensione di quello che stiamo mettendo in atto nella discussione, per conoscere un pezzetto in più di noi.
E’ come se il nostro partner fosse un insegnante e la frustrazione che proviamo quando non la pensiamo nello stesso modo, ci aiuta ad apprendere come funzioniamo.
Su questo tema Eckhart Tolle, nel libro “Come mettere in pratica il potere di adesso”, scrive:
“Tutte le volte che una relazione non funziona, tutte le volte che tira fuori la follia da te e dal tuo partner devi esserne felice, perché significa che ciò che prima era inconsapevole ora è stato portato alla luce. E’ un’occasione di salvezza”.
Concordo con l’autore su queste parole: guardare dentro di noi durante un litigio, è un’occasione per portare la luce dentro ai nostri lati oscuri. Purtroppo preferiamo cercare di fuggire da ciò che ci crea dolore, rimandando la conoscenza di noi stessi.
Stare con quello che c’è
Tolle aggiunge: “Per quanto riguarda la trasformazione interiore non c’è nulla che tu possa fare in proposito, non puoi cambiare te stesso e, di certo, non puoi trasformare il tuo partner, nè nessun altro. Tutto quello che puoi fare è creare uno spazio perché avvenga la trasformazione per far entrare l’amore”.
L’autore ci dice che non possiamo agire direttamente su noi stessi e sull’altro per cambiarci ma, imparando a stare con quello che c’è, entrambi ci trasformeremo.
Se non fuggiamo dall’emozione che ci crea sofferenza, vedremo che con il trascorrere dei minuti quell’emozione si trasformerà e diventerà possibilità di vivere diversamente. Non possiamo cambiare gli altri, ma possiamo portare comprensione a noi stessi e agli altri.
Prosegue: “Mantieni la conoscenza di ogni momento riguardo il tuo stato interiore, se senti rabbia sappi che è rabbia, se è gelosia sappi che è un atteggiamento difensivo, impulso a litigare, bisogno di avere ragione, richiesta di amore e di attenzione da parte del bambino interiore o dolore emotivo di qualsiasi tipo. Di qualunque cosa si tratti sappi riconoscere la realtà del momento e mantieni questa conoscenza”.
Per questo è fondamentale essere presenti a noi stessi nel qui e ora, solo nel momento che stiamo vivendo possiamo comprendere e liberarci dalle costrizioni dei nostri pensieri automatici.
Impariamo a non scappare dalle situazioni di disagio, ma restiamo in ascolto di noi stessi per riconoscere quello che stiamo vivendo. Daremo spazio all’amore di emergere e porteremo felicità nelle nostre relazioni.
Alla prossima istantanea
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