All’inizio della mia carriera di psicoterapeuta, ero ossessionata dall’idea di essere molto efficiente, avevo paura di non essere abbastanza brava come professionista e ricordo che, per quanti riscontri positivi ricevessi, non ero felice. Le mie giornate erano costellate da una miriade di appuntamenti e la sera, se non lavoravo, crollavo dalla stanchezza. Col tempo mi resi conto che l’essere ricercata come psicoterapeuta non mi dava la tanta felicità che mi aspettavo.
In cosa sbagliavo?
Semplicemente non dedicavo a me stessa momenti piacevoli. La priorità nella mia vita era la performance lavorativa e molti altri aspetti non li tenevo nemmeno in considerazione: non ero in equilibrio.
Come dice la dott.sa Asberg però: con il passare del tempo, se non riportiamo equilibrio nella nostra vita, diventiamo meno efficienti in tutto quello che facciamo.
Perdiamo la gioia di vivere, il sonno e la prontezza di spirito.
La consapevolezza ci aiuta ad andare aldilà degli estremi, a cercare vie creative per trovare nutrimento in tanti modi diversi, più o meno sottili. Ti accorgerai che vi è una correlazione fra quello che fai e il tuo umore. Quando siamo infelici, stressati o esausti, ci sentiamo impotenti e a corto di risorse.
Questa settimana prova a fare anche tu questo esercizio. Nei momenti di stress, fermati un momento e chiediti:
Di cosa ho bisogno in questo momento? In che modo posso prendermi cura di me in questo momento?
Puoi scegliere fra tre azioni:
- Fare qualcosa di piacevole;
- Fare qualcosa che ti dà un senso di soddisfazione padronanza della vita;
- Continuare ad agire in consapevolezza.
1 – Fare qualcosa di piacevole
L’esaurimento delle energie, lo stress e il malumore ci portano a non goderci la vita, si sperimenta l’anedonia, ovvero non si riesce più a provare piacere. Ciò che di solito ti divertiva ora ti lascia indifferente. Sono ben poche ormai le cose che ti sembrano gratificanti.
La ricerca dimostra che questo dipende soprattutto dal fatto che i centri della gratificazione nel cervello sono diventati insensibili a ciò che prima li attivava. Quindi, intraprendendo azioni consapevoli, cominci a risvegliare quei percorsi neuronali trascurati, a piccoli passi, selezionando attività che in passato ti piacevano.
Suggerimenti. Sii gentile con il tuo corpo: fai un bel bagno caldo; offriti il cibo che ti piace di più senza sentirti in colpa. Impegnati in attività che ti piacciono: vai a fare una passeggiata, vai a trovare un amico, fai un’attività sportiva, leggi qualcosa che ti fa piacere, ecc.. Aggiungi quello che ti fa piacere a quest’elenco.
2 – Prendi il controllo e sii padrone di te stesso
Potenziare il senso di padronanza o di controllo: l’ansia, lo stress e la stanchezza ci possono portare quella sensazione di non avere il controllo della propria vita. Finiamo per sentirci inspiegabilmente impotenti, senza energie.
Prova a selezionare azioni minime che puoi fare con gradualità: una volta che le avrai compiute, queste comunicheranno alla tua parte più profonda che non sei debole e impotente come pensavi.
Suggerimenti: fai delle attività a piccole dosi. Puoi riordinare un cassetto, pagare una bolletta, fare un po’ di esercizio fisico. Congratulati con te ogni volta che porti a termine il compito.
3 – Consapevolezza: accetta te stesso
Potenziare la consapevolezza: lo stress e la stanchezza sorgono dalla modalità del fare e a loro volta la alimentano. Il fare sembra sia la strada per riuscire, lo stesso però ci indebolisce con una eccessiva attività di pensiero, di debolezza, di attività con il pilota automatico, inconsapevolezza nel mangiare, nel camminare, ecc..
Suggerimenti: qualunque cosa tu stia facendo concentra la tua attenzione totalmente sul tuo adesso.
Sii consapevole del respiro mentre fai ogni cosa.
Intraprendere azioni consapevoli ci aiuta a scoprire quali sono le attività che meglio calmano i nostri nervi. Azioni piccolissime possono modificare radicalmente in meglio la tua relazione con te stesso e il mondo.
Alla prossima istantanea…